La rimostranza istantanea è: ma come possono le visual novel cinematografiche dei Telltale restituire l'esperienza di Minecraft, che di fatto è la sublimazione di un'arte al 100% (anzi, 110%) interattiva? Risposta semplicissima: non possono. Nemmeno ci provano. Minecraft: Story Mode (il titolo ammicca alle vere modalità di Minecraft, tipo "creativa" o "sopravvivenza") rilegge in chiave di racconto lineare il fenomeno di costume Minecraft (e non solo), citandone le meccaniche tipo assemblaggio di armi o oggetti, giusto come elemento atmosferico e narrativo. Il taglio è molto meditato. I Telltale hanno intuito le potenzialità di ComiCon e affini quando ancora gran parte dell'industria viveva solo di E3, intercettando e conoscendo bene il pubblico nerdico di tutti i tipi: i nostalgici dei decenni passati, specialmente gli anni Ottanta; i cosplayer; il popolo delle fanfiction; i modders. Minecraft: Story Mode è un titolo pensato per loro e letteralmente su di loro. Jesse e la sua banda sono cosplayer che sognano il loro posto al sole in una grande fiera, dedicata al mito contemporaneo in cui si riconoscono: giocando mi è tornata alla mente l'atmosfera del bellissimo documentario Comic-Con Episode IV: A Fan's Hope di Morgan Spurlock, sguardo rispettoso al mondo delle fiere che sono diventate cultura, non solo ritrovo. I protagonisti di Story Mode sono l'incarnazione dell'interazione umana che regge sia l'universo single e multiplayer di Minecraft, sia il mondo reale in cui si muovono gli appassionati dei fenomeni di costume contemporanei generati dai nuovi media.
La struttura portante è quella di un'avventura di ragazzi semiseria anni Ottanta, adatta nell'approccio ai più giovani (numerossissimi tra i giocatori, tutt'altro che casual, di Minecraft) e chiaramente ammiccante ai trenta-quarantenni che guardano a I Goonies come al Verbo dell'Infanzia. A tavolino funziona, ma nella pratica mette nei guai i Telltale come mai era successo prima nel loro nuovo corso, con un lancio di pomodori da parte di critica e giocatori, probabilmente non affrontato dall'epoca di Jurassic Park.
In quanto fan da anni gioisco per il successo post-The Walking Dead della casa californiana, ma allo stesso tempo ne temo la conseguente pigrizia: come avrò scritto decine di volte, la tenuta del nuovo approccio non si era mai confrontata seriamente con la commedia, virando al drammatico il materiale potenzialmente umoristico anche di Fables e Borderlands. Fino a Minecraft: Story Mode. Seguire l'impronta di I Goonies dovrebbe in fondo garantire in automatico un minimo di suspense adatta alle "scelte terribili" marchio Telltale, ma invece l'angoscia interattiva si rivela molto più difficile da adattare a questo registro: mentre con Borderlands e The Wolf Among Us si poteva glissare sullo humor, consapevoli di un sostrato fondamentalmente cupo (giallo, thriller, splatter, omicidi), Minecraft: Story Mode dev'essere nell'anima spensierato, appunto come I Goonies. E le scelte coinvolgono meno.
Aggravante da sottolineare, Story Mode è stata la stagione più goffamente bilanciata della storia Telltale: su cinque episodi, i primi quattro hanno narrato una vicenda unica, mentre il quinto stabilisce un assetto narrativo diverso e funge proprio da pilot per una successiva miniserie di tre puntate, annunciata (e forse decisa?) in corso d'opera, supervisionata da Bryan Freyermuth ed Eric Stirpe. A stagione terminata, guardandosi indietro, viene da pensare che il quinto episodio, perfettamente esguito in temi, ritmo e sceneggiatura, poteva essere la vera pietra angolare su cui costruire questo progetto, dall'inizio: le prime quattro puntate sono infatti ripetitive e stiracchiate, quasi il team avesse "cercato" l'angolazione giusta via via, sulla nostra pelle, trovandola in extremis. Abbastanza per dare alla miniserie una sua curiosa identità, con episodi che seguono l'impronta di generi cinematografici, ma troppo tardi per salvare davvero Minecraft: Story Mode. Dove sono stati gli errori?
Non credo che a compromettere l'esito sia stata una presunta pigrizia del direttore creativo Dennis Lenart e degli sceneggiatori, campando di rendita su un franchise miliardario: parte della strategia commerciale dei Telltale è sempre stata quella. Il guaio qui è la difficoltà che il progetto rappresentava, non soltanto per lo spirito spensierato di cui parlavo. È significativo che proprio gli sforzi si siano rivelati controproducenti. Consapevoli di non poter offrire ai fan di un marchio flessibile la loro evocativa rigida linearità, i Telltale ci hanno permesso infatti di scegliere sesso ed etnìa del nostro/della nostra Jesse (bianca, latina, afroamericana), hanno cacciato personaggi diversi nelle stesse identiche circostanze a seconda delle nostre scelte, arrivando persino a concepire un buon terzo del secondo episodio completamente diverso a seconda di alcune decisioni. In altre parole, mai come in Minecraft: Story Mode hanno cercato di piegare la propria visione a quello che in tanti chiedevano loro da tempo: scelte con ripercussioni tangibili. Bisogna prestare sempre attenzione a ciò che si desidera, però.
La visceralità delle loro sceneggiature subisce un discreto contraccolpo da questa sovrastruttura di elaborazione, che non rende l'esperienza tanto più "ludica", ma rischia in compenso di raffreddarla nelle fondamenta emotive: se io so che Jesse può essere maschio o femmina, se io so che due comprimari diversi possono pronunciare le stesse parole come se fossero un'unica persona, mi trovo prigioniero di una personalizzazione che col terzo universo dei Telltale, a metà strada tra film e videogioco, c'entra poco. Il simile tentativo quasi concomitante di Game of Thrones sembra essere stato più sottile. Inoltre, e qui so di rischiare il linciaggio, un film come I Goonies, soggettivi affetti e ricordi a parte, non è invecchiato altrettanto bene come capolavori coevi tipo Ritorno al futuro o Ghostbusters: il target di bambini e ragazzi pesa, e da adulti si fatica a farsi coinvolgere dalla suspense proposta, se non si abbraccia in toto l'ingenuità a spada tratta del film. Con l'eccezione del maialino Reuben, non mi sono affezionato ai personaggi, che per me hanno acquistato equilibrio e simpatia solo nel quinto episodio, quando il loro ruolo cambia: ne deduco che tutto ciò che è venuto prima avrebbe funzionato meglio se ridotto a miniserie, o per lo meno dimezzato nella durata.
Recensioni demolenti a parte, se Story Mode ha generato una miniserie aggiuntiva di tre capitoli, vuol dire che gli incassi non hanno affatto deluso: con i tanti fan del Minecraft canonico in giro, premiati con uno skin pack dei personaggi di Story Mode, la cosa non mi stupisce. Eppure i Telltale ci hanno abituati a esperienze in grado di andare oltre il pigro tie-in da collezionare a prescindere, con opere che si accostano a testa alta ai loro franchise di appartenenza. Qui non è successo. L'aggancio spudorato della miniserie alla serie portante è per giunta un'imitazione sin troppo furbesca delle tecniche di accalappiamento delle serie tv: qualcuno si è lamentato di avere speso per una storia in cinque episodi, per poi ritrovarsi con una vicenda narrata in quattro, più il prologo all'acquisto obbligato del prosieguo in trilogia. Lamentela pienamente condivisibile, anche se, valutando i risultati, dubito che il medico obblighi all'acquisto.
I direttori artistici di Story Mode sono Derek Sakai e Mark Hamer: il primo ormai veterano dei Telltale, prima alla LucasArts; il secondo una vecchia conoscenza di Tim Schafer tra LucasArts e Double Fine. L'idea che esista una direzione artistica per una grafica di questo tipo non dovrebbe suscitare ironie. Non era pensabile omaggiare Minecraft ignorandone il look distintivo ed estremo: il gioco di Notch crea un'identità tra forma e meccanica, con il "blocco" come molecola del gameplay e della vita. In Story Mode tutto è quindi basato su blocchi: oggetti, stanze, personaggi, con ricca varietà. La loro disposizione, con una vivace cura di colori e luci, mi è sembrata buona e in un caso anche incredibilmente evocativa, nella prima scena del minaccioso e inquietante Wither a tre teste, per arrivare alla splendida sicurezza dell'ultimo capitolo. Non sono stupito: nella sua stramba essenzialità, anche il Minecraft originale assicura un'immersione impensabile quando si osservano gli screenshot. Va da sé che i Telltale barano sulle animazioni, dirette da Jeff Sarre e parecchio più morbide sul piano recitativo, nonostante qualche serio problema di lipsync in alcune scene: ho il vago sospetto che, per l'intercambiabilità dei personaggi in scene uguali, di cui ho discusso sopra, ci si sia affidati a un qualche sistema automatico con falle. Peccato, perché la regia rimane sempre centrata nella maggior parte dei casi.
Se si riesce ad abbracciare i personaggi come reali a dispetto del loro bizzarro aspetto, ciò si deve moltissimo al lavoro di doppiaggio, come al solito di gran qualità. Lo ha impostato per il suo studio KBA Khris Brown, fedelissima di Schafer alla sua prima collaborazione (tradimento?) coi Telltale. I Goonies non si respirano solo nell'ispirazione: Corey "Mouth" Feldman è l'esuberante bombarolo Magnus, Martha "Stef" Plimpton è Olivia, Sean "Mikey" Astin è Reginald nella quinta puntata. Un cattivo come Ivor poi non potrebbe essere meglio interpretato dal sulfureo Paul Reubens, personaggio talentuoso ma controverso dello star system americano. Il bravissimo Patton Oswalt è il Jesse maschio; curioso come, pur interpretando grossomodo le stesse battute, la voce di Catherine Taber risulti più energica, trasmettendo subliminalmente un personaggio differente.
Il fantasista Dee Bradley Baker presta i grugniti a Reuben, e addirittura Billy West, mostro sacro del cartoon americano, fa da narratore. Inconfondibile Dave Fennoy, alias Lee di The Walking Dead e ormai portafortuna dei Telltale, come interprete di Gabriel.
Il doppiaggio ha sicuramente più peso delle musiche: la gran quantità di progetti contemporanei della casa ha impedito a questo giro il coinvolgimento del nostro amato duttile Jared Emerson-Johnson. Story Mode alterna i brani originali di Minecraft che tutti riconosceranno con pezzi originali del gruppo Anadel, con la collaborazione di Antimo Music e Welles Creative. Non che i brani presi in sé non siano interessanti, ma sembrano andare in loop troppo spesso con poche variazioni durante sequenze anche piuttosto lunghe: con le classiche avventure grafiche si poteva accettare, ma con l'approccio cinematografico dei Telltale falsano a mio parere il ritmo di alcune scene.
Revisione: 9/2016
Uscita a tappeto per intercettare l'interesse dei tanti fan di Minecraft: gli episodi sono partiti nell'ottobre 2015 in digitale e senza traduzione italiana (nemmeno amatoriale!), contemporaneamente su Playstation 3/4, Xbox 360/One, iOS (7.1) / Android (2.3.3) e Windows / Mac su Steam, Good Old Games e fu-sito dei Telltale, con requisiti WXP/OSX 10.6, CPU 2.3Ghz, 4Gb RAM, 512Mb di RAM video (suggerito 1Gb). Importante ricordare che il motore di Story Mode non è assolutamente quello di Minecraft! Ed è piuttosto facile rendersene conto. A prescindere dal citato problema di lipsync, permangono alcuni problemi mai risolti delle precedenti serie, come i personaggi che si muovono a volte tremando e una certa pesantezza generale che in questo specifico caso suona se possibile ancora meno giustificabile, dato il carico poligonale stilisticamente irrisorio. Non sono magagne che rendono insopportabile l'esperienza per me, ma le segnalo perché so che alcuni giocatori le trovano un motivo più che sufficiente per un giudizio severo.
Da notare che è stato il primo lavoro dei Telltale ad essere disponibile contemporaneamente in digitale e retail per Windows e console Sony/Microsoft: queste versioni fisiche risicate, dvd-case e disco senza manuale, contenevano solo il primo episodio, prevedendo il download automatico via internet delle altre puntate, seguendone la pubblicazione. All'esordio dei tre episodi aggiuntivi dell'Adventure Pass su tutte le piattaforme, tra giugno e settembre 2016, oltre al normale Season Pass per giocare tutta la stagione fu possibile acquistare un Minecraft: Story Mode - The Complete Adventure che dava accesso agli otto episodi e fu pubblicato anche in retail a fine ottobre 2016.
Dopo la chiusura dei Telltale a fine 2018, Minecraft: Story Mode è stato rimosso dalla vendita: addirittura la Mojang ha imposto l'impossibilità di scaricare i giochi per chi li avesse acquistati. In effetti la mia versione retail Windows, contenente solo il primo capitolo, non riesce più ad aggiornarsi con gli altri, nonostante il server dei Telltale sia stato resuscitato dai nuovi proprietari della casa, l'LCG Entertainment. Ero comunque riuscito a salvare gli installer prima dell'indecente colpo di spugna, fortunatamente.
Direttore creativo: Dennis Lenart
Designer della stagione: Stephen MacManus
Regia episodi: Dennis Lenart, Graham Ross, Jason Latino, Jonathan Stauder, Rebekah Gamin Arcovitch
Soggetti e testi: Michael Choung, Laura Jacqmin, Joshua Rubin, Eric Stirpe, Tim Williams, Brad Kane, Luke McMullen, Yale Hannon, Erica Harrell
Design degli episodi: Joe Ching, Michael McCormick, Stephen MacManus, Grady Standard, Michael Kirkbride, Mark Darin, Brian Freyermuth, Luke Maulding, Molly Maloney, Andrew Baker, Matt Halmes
Basato su: videogioco Minecraft della Mojang
Executive producers: Kevin Bruner, Kevin Boyle
Produzione: Mark Dickenson, Jennifer Hill, Llesle Schroeder, Cody Murry
Programmazione: Randy Tudor (sup.ep.1-3-5), Carl Muckhenhoupt (2-4)
Direzione artistica: Mark Hamer (ep.1-2-3-4-5), Derek Sakai (ep-1-2)
Ideazione grafica: Michael Broussard, Molly Denmark, Jesse Maccabe, Derek Stratton, Robin Chyo
Supervisione modelli ambienti: Jeff Parrott (sup.)
Modelli personaggi: John Carnabuci, Ryan Ribot, Derek Stratton
Capo-animatore: Jeff Sarre
Supervisione grafica tecnica: Brian Eby e Michael Perretta
Coreografia: Vahram Antonian (sup. scene action), Scott Hammack (sup.ep.1), Matthew Leach (2), Chris Rieser (3), Jason Pyke (4), Kyle Schaugaard (5)
Telltale Tool: Kevin Bruner, Zacariah Litton, Jonathan Sgro, Randy Tudor, Patrick Algermissen, Jeremy Bernstein, David Brady, David Bromberg, Lex Chesler, Matt Davidson, Michael Eads, Scott Eberline, Benn Herrera, Ben e Tim Ingram, Alex Montgomery, Mike Parsons, Karen Petersen, Mark Gabby, Karen Petersen, Bernd Raabe, Chris Schmelzle, Michael Schwartz, Ceri Stagg, Nicholas Van Sickle
Musiche: ANADEL, Antimo and Welles, con musiche originali di Minecraft
Sound design: Lazar Levine (sup.ep.1-2-3-4), Greg deBeer (5)
Direzione del doppiaggio: Khris Brown (ep.1-2-3), Will Beckman, Arthur Von Nagel (3-4-5)
Voci principali: Patton Oswalt / Catherine Taber (Jesse maschio/femmina), Dee Bradley Baker (Reuben), Martha Plimpton (Olivia), Brian Posehn (Axel), Scott Porter (Lukas), Ashley Johnson (Petra), Dave Fennoy (Gabriel), Paul Reubens (Ivor), Corey Feldman (Magnus), Grey Griffin (Ellegaard), Billy West (narratore)
Supervisione testing: Eric Baca, Caryl Shaw, Kyle Killian, Michael Daglow
Wii-U (2016)
Dal gennaio 2016 le puntate di Minecraft: Story Mode hanno iniziato a vedere la luce anche sulla sfortunata console Nintendo, rappresentando l'unico porting della storia Telltale mai realizzato per la macchina. Ne è stata poi pubblicata nel dicembre 2016 una versione retail, il citato Minecraft: Story Mode - The Complete Adventure contenente gli otto episodi.
Nintendo Switch (2017)
La versione Switch di Minecraft Story Mode è stata l'ultima a essere completata, a fine agosto 2017. Di certo è arrivata nei negozi sotto forma del citato The Complete Adventure, contenente tutte le otto puntate, ma non riesco al momento a ricostruire se gli episodi fossero stati venduti in digitale anche sull'eShop.
Film interattivo Netflix (2018)
Dopo l'annuncio del fallimento a fine settembre 2018, la dirigenza Telltale lasciò un manipolo di immagino motivatissimi impiegati a terminare un curioso esperimento: selezionando alcuni bivi dalla versione originale della serie, un piccolo team confezionò cinque film interattivi in streaming per Netflix, pubblicati dalla fine del novembre 2018 e tuttora lì presenti. Si tratta di versioni ridotte e più rigide dei giochi originali, naturalmente, ma c'è un'ironica curiosa beffa finale del destino: grazie a Netflix, è l'unico prodotto dei Telltale che sia mai stato doppiato in italiano... e anche abbastanza bene!
Vi ricordo che per avere una panoramica più esaustiva sulle copertine e sui materiali delle confezioni, dovete integrare quel che vedete con una ricerca su Mobygames. Le copertine mostrate in questa pagina non hanno valore esaustivo, ma indicativo e affettivo, provenendo dalla mia collezione personale.
Windows Dvd-Rom (edizione retail italiana)
Comprata nell'ottobre 2015 non ricordo bene dove, forse in un Gamestop. Edizione insignificante, poverissima. La lingua italiana è assicurata solo nella copertina, il gioco rimane in inglese.
Ciò che segue è un elenco particolareggiato (con spoiler!) degli episodi che compongono Minecraft: Story Mode, con cast artistico specifico, trame e un commento che approfondisce quanto già detto nella scheda generale e lo contestualizza alla singola puntata.
1 - The Order of the Stone
Regia: Lenart, Ross
Sceneggiatura: Choung, Jacqmin
Design: MacManus, Standard
Uscita: 13 ottobre 2015
Sinossi
Jesse, il suo maialino Reuben, Axel e Olivia partono per l'Endercon per presentarvi la loro creazione. Sulla strada Jesse s'imbatte in Petra, che sta per concludere un affare con un tipo misterioso, Ivor. Questi ha bisogno di un teschio del Nether per completare la costruzione di... qualcosa. Si tratta della Wither Storm, creatura divoratutto, che Ivor spera di poter controllare per umiliare pubblicamente Gabriel, che insieme agli altri membri dell'Ordine della Pietra lo estromise anni addietro. Jesse e i suoi amici fuggiranno dall'apocalisse genereale e attraverso il Nether raggiungeranno il tempio dell'Ordine della Pietra, da dove cominciare a rintracciare i vecchi membri ed elaborare una strategia per difendersi dall'inarrestabile Wither Storm.
Commento
Come la leggera maggioranza dei giocatori, chiuso all'angolo dai mostri ho deciso di tenere Reuben con me, procurandogli l'occhio nero ma evitando il suo successivo sguardo di rimprovero. Quando si è trattato se decidere o meno di farsi aiutare da Gabriel per salvare Lukas dal laboratorio di Ivor, ho deciso d'interagire col mio idolo, anche qui ascrivendomi alla maggioranza; rigiocando con una Jesse femmina (che io vedo più decisa e volitiva), ho tuttavia optato per andare a recuperare di persona Lukas, scoprendo una nuova sequenza e adottando così un atteggiamento più coerente con il leader degli Ocelot. Ben gestita la scelta tra Gabriel e Petra al momento del salvataggio dalla Wither Storm: in coerenza con la mia scelta di poc'anzi, ho salvato al primo giro Gabriel, al secondo Petra. Il mio Jesse maschio è così incerto e pacifico, da aver ipocritamente lasciato che le cose si dipanassero da sé nella litigata al rifugio, cosicché sono stato nel misero 20% di utenti che ha lasciato Axel esiliare all'aperto il povero Lukas (ho fatto ammenda con la Jesse femmina alla seconda partita). Centratissimo il dilemma finale: seguire Olivia per recuperare Ellengaard o Axel per andare a cercare Magnus? Con il Jesse uomo non potevo che andare da Ellengaard, in un contesto più pacifico, mentre con Jesse donna ho puntato alla sfrenatezza di Magnus, non immaginando in effetti che questa decisione avrebbe influenzato l'intero primo atto della seconda puntata. Hanno preso forma i miei paralleli approcci: Jesse maschio è stato sarcastico autoironico, nerd adoratore dell'Ordine, esasperato da Axel, onesto, tanto amico di Reuben da aver spinto i suoi amici ad aiutarlo nella ricerca del maialino in fiamme. Jesse femmina è stata entusiasta, concreta, incoraggiante, simpatizzante di Axel, disposta al ladrocinio e al dinamismo, legata a Reuben il giusto ma senza manie. Spiazzante, per un titolo recente Telltale, la presenza di un puzzle luminoso in chiusura. L'attacco della Witherstorm riesce a trasmettere un vero senso di incontrollabile catastrofe, a metà strada tra lo Zuul di Ghostbusters e il Nulla della Storia infinita.
2 - Assembly Required
Regia: Jason Latino
Sceneggiatura: Rubin, Stirpe, Williams
Design: Ching, McCormick, MacManus, Standard
Uscita: 27 ottobre 2015
Sinossi
Nella prima parte il giocatore segue Axel a Bombtown per recuperare il folle Magnus, oppure Olivia a Redstonia, regno di Ellengaard. Nel primo caso si contende a Magnus il titolo di Re, nel secondo si cerca di accedere al ritiro di Ellengaard, che proverà a fare di Olivia la sua assistente. Riunito parzialmente il team, rimane da rintracciare Soren nel suo rifugio non molto lontano dal tempio: l'improvvisa apparizione sulla mappa di Ivor e l'incombente Wither Storm convincono la squadra ad accelerare i tempi. Nell'esplorazione delle stanze sotterranee dove si celerebbe Soren, il gruppo s'imbatte in Ivor col quale ha uno scontro feroce, mentre Gabriel/Petra comincia a risentire dell'energia che la Wither Storm gli/le ha prosciugato nella prima parte.
Commento
La prima volta ho attaccato il Ghast con arco e frecce, ma la seconda volta, con la Jesse femmina, ho superato me stesso abbattendolo con.... una canna da pesca (solo il 18% dei giocatori è stato così folle!). Il primo atto di Assembly Required è stato vissuto in maniera diversa dal 50% dei giocatori, quindi discuto delle mie scelte nei due diversi percorsi che sto portando avanti. La sezione a Redstonia ricorda più una classica avventura grafica, in cui interagire pacificamente con personaggi e macchinari per accedere al ritiro: l'ho trovata un po' dispersiva, perché alcune circostanze si risolvono da sole "al contrario", prima di aver capito in cosa consistano i simulati ostacoli; anche per questo ho trovato il materiale per il ripetitore prima ancora di realizzare come sottrarlo a chi già l'aveva (mi chiedo quanti utenti di quel 25% siano nella mia stessa situazione). Mi sono opposto, in netta minoranza, all'idea che Ellengaard creasse un suo Blocco Comandi; una Wither Storm mi sembrava fosse sufficiente. Scegliendo di agire su Bombtown, come il 70% dei giocatori ho lanciato l'amuleto ad Axel durante l'inseguimento (vi ricordo che la mia Jesse è affezionata al gigante buono), per poi darmi soprannome "Amulet Holder" durante lo scontro pseudopilotato con Magnus. Ritengo che la più importante scelta finale dell'episodio, avviarsi di notte o la mattina dopo, fosse un bidone: al primo giro ho scelto la notte per avere un po' d'azione e affrontare i mostri, ma se si sceglie di partire la mattina dopo, la Wither Storm copre presto la luce e i mostri saltano fuori lo stesso, come accade di notte nell'altra opzione. Irrilevante, così come (almeno per ora) appare irrilevante seguire Magnus o Ellengaard alla ricerca di Soren nel dedalo sotterraneo. Secondo alcuni recensori questo episodio avrebbe una durata risibile inferiore all'ora: non capisco perché, dato che mi è durato 1h e 40m, con la prima mezz'ora appunto ampiamente riattraversabile.
3 - The Last Place You Look
Regia: Jonathan Stauder
Sceneggiatura: Choung, con Jacqmin, Stirpe, Williams
Design: Kirkbride, con Darin, Standard
Uscita: 24 novembre 2015
Sinossi
Soren è l'ultimo membro dell'Ordine della Pietra da recuperare. Grazie all'amuleto, Jesse e i suoi amici lo rintracciano nell'End, dove si è costruito una replica del mondo reale. Mentre Lukas avanza perplessità sulle condizioni di Gabriel/Petra, Jesse prova a far ragionare Soren, alquanto alienato. Fuggiti per miracolo al suo pericolosissimo allevamento di Endermen, i nostri eroi con Soren risalgono in superficie, pronti ad affrontare la Witherstorm con la formidabile bomba di Soren. Qualcuno però non sopravviverà all'attacco, che poi non darà nemmeno i frutti sperati. Essere eroi non è mai stato così difficile...
Commento
Inspiegabile l'apprezzamento di buona parte della critica a questo episodio, che riesco molto meno a difendere rispetto ai precedenti: ritmo registico sonnolento, sequenze d'azione ripetitive, gag ripetitive (basta con Axel che cade su Lukas, andiamo!), scelte meccaniche che inseguono un pathos inesistente, anche a dispetto di una sezione centrale almeno nelle intenzioni inquietante. Mah. Comunque, ragionando sulle scelte, come la leggera maggioranza dei giocatori ho preferito salvare gli amici piuttosto che recuperare l'amuleto, ma solo perché nella mia partita col Jesse maschio mostro spirito di corpo (la mia Jesse è invece una cinica). Come una cospicua maggioranza, ho lasciato che fosse Lukas a fare strada nell'End: non tanto per fargli piacere, quanto perché non vedo così importante la leadership in questa avventura. Se c'è un motivo per cui è preferibile salvare i propri amici all'inizio, è che Reuben poi continua a mostrarvi amicizia: nell'episodio è possibile battere il cinque con lui, e sono contento di essere in quel 40% che ha potuto farlo (ho già scritto che per me Reuben è uno dei personaggi più simpatici). Onestamente non so perché sono stato nella minoranza che non ha voluto rivelare a Lukas la malattia di Gabriel/Petra, forse perchè i suoi tentativi di leadership sono noiosi. Nello scontro finale con la Witherstorm ho scelto l'armatura di Magnus contro quella di Ellengaard, causando involontariamente la morte del primo. In merito ci siamo grossomodo spaccati in due uguali fazioni: segno che il dilemma è riuscito oppure che, in fin dei conti, uno vale l'altro e non ci siamo affezionati a nessuno? Per me vale quest'ultima spiegazione, ahimè. Peccato che il delirante numero musicale di Soren sia solo accennato e sprecato in un episodio moscio come questo.
4 - A Block and a Hard Place
Regia: Ross, Arkovitch
Sceneggiatura: Kane, con Jacqmin
Design: Freyermuth, con Maulding, Standard
Uscita: 22 dicembre 2015
Sinossi
L'unica maniera di sconfiggere definitivamente la Wither Storm è usare un libro magico che incanti un'arma e distrugga il Command Block. Lo possiede Ivor, che si offre di collaborare, mostrando ai nostri eroi la strada per il suo rifugio segreto. Giunti lì, Jesse scopre però da Soren la verità sul conto dell'Ordine della Pietra: la loro più grande impresa era solo una bugia, e ora lui/lei e i suoi amici sono davvero soli ad affrontare la minaccia. L'impresa riuscirà, pur costando la vita al povero Reuben. Nasce un nuovo Ordine della Pietra, si spera migliore dell'altro...
Commento
Episodio superiore al precedente, a mio parere, se non il più convincente della serie, anche se ciò non significa che sia degno di particolare nota, vista la noia generale. Qui c'è almeno più ritmo, e ho molto apprezzato gli enigmi semplici ma simpatici nel laboratorio di Ivor, insieme al labirinto per raggiungerlo, originale nella sua visualizzazione. La morte di Reuben, l'unico personaggio di cui mi sia importato realmente qualcosa, è riuscita a strapparmi l'unico momento di vero coinvolgimento emotivo nell'arco di tutta la stagione. Al primo giro ho convinto Lukas a rimanere col gruppo, ma lasciandolo andare non ci sono conseguenze sensibili, almeno fino a questa quarta puntata. Con la strega mi sono mantenuto cauto e non ho preso la torta, ma per esplorare non ho nemmeno raccolto prima qualche patata, quindi mi sono ritrovato tutto il gruppo a stecchetto e indebolito; al secondo giro ho mancato la torta daccapo, perdendo tempo, ma almeno le patate le ho passate agli altri. Con mia gratuita soddisfazione, ho deliberatamente creato come arma una zappa, scelta dal solo 2% dei giocatori. Il climax epico con la zappa al posto di una spada mi divertiva troppo; insensibile poi al dramma della morte del personaggio nell'episodio precedente, ho cambiato armatura, come l'80% abbondante dei giocatori (ma qualcuno è rimasto coinvolto sul serio da questa vicenda?). In leggera minoranza ho optato al primo giro per tacere alla folla dell'inganno dell'Ordine: più che altro per non far decadere l'importanza di un mito a cui guardare, non tanto per difendere la nostra futura reputazione. Scelta significativa, non sarà un caso se ha diviso gli utenti a metà. La storia sembra terminare qui, un'idea produttiva piuttosto strana. Cosa accadrà mai nel quinto atto allora?
5 - Order Up!
Regia: Jonathan Stauder
Sceneggiatura: Stirpe, Williams
Design: Freyermuth, Maloney, MacManus, Standard
Uscita: 29 marzo 2016
Sinossi
Ormai eroi, Jesse, Olivia, Petra e Axel s'imbattono negli indizi per raggiungere il mistico "Eversource", una fonte di oggetti nascosta al di là di un portale. Una piccola spedizione composta da Jesse, Petra, Lukas e un entusiasta Ivor raggiunge una suggestiva città tra le nuvole, dove misteriosamente è proibito costruire in libertà. Chi nasconderà l'Eversource? La situazione sfuggirà al controllo quando Aiden, che ha ribattezzato "Blazing Rods" i vecchi Ocelot, segue i nostri eroi e s'impadronisce del potere, spodestando la Fondatrice della ristretta comunità. Jesse e gli altri si faranno aiutare dal rivoluzionario Milo, che crede nella costruzione libera, a rimettere le cose a posto.
Commento
L'idea della costruzione, libera o pianificata, e l'importanza che ha per il singolo o per una comunità. È quasi tragico che i Telltale siano riusciti solo adesso a trovare una chiave poetica per narrare la prima storia nell'universo di Minecraft che coinvolga per davvero: ora Jesse e gli altri non sono più "perdenti alla riscossa" e come eroi sembrano più simpatici. Persino il villain Aiden è interessante, mentre Ivor come spalla funziona meglio che come cattivo. I bivi della vicenda sono molto significativi, perché non polarizzanti, facendo persino venire a galla la filosofia esistenziale alla base di ogni giocatore. Veniamo alle decisioni. La mia prima partita con il Jesse maschio ha riflettuto meglio la mia personalità spontanea, a partire dalla demolizione della casa pericolosa di Ivor (sono col 40% degli utenti). Molto indovinato il dilemma: seguire Milo o farsi arrestare dalla Fondatrice? Al primo giro ho seguito Milo, trovando la location del suo club segreto piuttosto suggestiva; al secondo giro ho scelto di confrontarmi subito con la Fondatrice. I giocatori si sono spaccati in due fazioni, ma ascoltare in due partite entrambe le campane trasmette molto bene il messaggio della vicenda. Non che volessi male a Lukas, ma ero certo che con Aiden se la sarebbe cavata, quindi ho tentato di salvare la Fondatrice dalla caduta, come l'85% di noi. Arduo però decidere la sorte di Aiden, ma al primo giro mi sentivo un po' in colpa perché capivo in fondo la sua invidia, perciò mi sono limitato a portarmelo dietro (47%); alla seconda partita l'ho proprio buttato giù, ma solo perché sapevo già che non avrebbe corso seri rischi. Non sono il colmo della spontaneità, perciò vergognosamente ho affidato la nuova colonia a Ida, in netta minoranza (14%), ma più per empatìa nei riguardi delle responsabilità di Ida: a dir il vero un equilibrio di ordine e libertà garantirebbe una società sana, però mi sembrava una soluzione troppo banale (per quanto non tanto banale nella vita vera!). Isa è doppiata da Melissa Hutchinson (alias Clementine in The Walking Dead), mentre Sean Astin, il Mikey dei Goonies e il Sam del Signore degli Anelli, è la guardia Reginald.
6 - A Portal to Mystery
Regia: Sean Manning
Sceneggiatura: Stirpe, Williams
Design: Freyermuth, con Baker, Standard
Uscita: 7 giugno 2016
Sinossi
Persi tra i portali, Jesse, Lukas, Ivor e Petra giungono a una magione, dove sono presenti altri avventurieri, ospiti come loro di un misterioso "Zucca Bianca": TorqueDawg, CaptainSparklez, LDShadowLady, Cassie Rose, DanTDM, Stampy Cat e stacyplays. A poco a poco, alcuni dei presenti cominciano a tirare le cuoia, cosicché Jesse assume il ruolo di detective, scoprendo che dietro Zucca Bianca si cela qualcuno del gruppo, che conosce a menadito ogni passaggio segreto della casa...
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Minecraft: Story Mode continua o ricomincia (difficile dirlo) con un'avventura che rende la macronarrazione sempre più pretestuosa, avviando la serie verso una struttura autoconclusiva da cartoon alla Scooby Doo, forse appena un po' più nero. Due cose funzionano nell'episodio: l'ossatura alla Agatha Christie della storia, che come tanti altri spunti si adatta alla plastilina linguistica di Minecraft con naturalezza, e l'idea di modellare diversi personaggi su noti YouTuber attivi nel fandom di Minecraft, chiamati a doppiare i loro alter ego. Un'idea diabolica a livello di marketing, ma forse anche coerente col concetto di Minecraft, di fatto una realtà aumentata per tanti appassionati. Veniamo alle scelte: la difficoltà con cui riuscivo a tenere a mente i tanti nomi dei personaggi, mi ha spinto ad azioni che probabilmente non avrei compiuto altrimenti. Come il 60% dei giocatori per esempio ho scelto di non accusare prematuramente nessuno, perché davvero avevo le idee troppo confuse per farlo (non perché mi facessi scrupoli). Il desiderio di gettare luce sulla vicenda è quello che ha convinto me e gli altri (70%) a inseguire Zucca Bianca invece di rimanere a dar man forte agli altri. Mi vergogno molto di essere tra il 20% dei giocatori che non sono stati in grado di accusare Cassie in modo credibile con prove sufficienti: a parte la mia memoria, forse spiazza il fatto che sia un momento di gameplay effettivo, cosa non frequente nelle ultime produzioni Telltale. Normale che il 76% di noi abbia lasciato il gatto Winslow con Cassie, sul finale, ma il dilemma non è banale: ricordando Reuben, magari si vorrebbe risparmiare al micio una brutta fine, ma condannare Cassie anche al peso del distacco forse è peggio... Ben pensata.
7 - Access Denied
Regia: Arcovitch, Pyke
Sceneggiatura: McMullen, Stirpe
Design: Ching, con Baker, Freyermuth, Maloney
Uscita: 26 luglio 2016
Sinossi
Nella speranza di trovare la strada di casa, almeno a fortuna, Jesse, Lukas, Ivor e Petra entrano in un nuovo portale rosso come le redstone. Si ritrovano in una comunità isolata in cui individui e mostri sembrano posseduti da qualcosa, muovendosi all'unisono, spesso in branco. Scopriranno che sono tutti controllati dall'intelligenza artificiale PAMA, creata dalla scienziata Harper, miracolosamente scampata all'impianto che permette a PAMA il controllo remoto. Jesse e i suoi proveranno a salvare quel mondo dall'influenza del supercomputer, disattivandolo proprio con l'aiuto di Harper.
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Dopo il giallo del mese prima, questo episodio invece si adagia sulla fantascienza più classica: bisogna ammettere che il racconto procede bene, ma ho seri dubbi riguardo alla sua interattività. Le scelte sono assolutamente trascurabili, tanto che gli sceneggiatori sono costretti a creare una frizione del tutto gratuita tra Jesse e Petra, solo per ritrovare quel minimo di emotività che vada oltre lo scontato combattimento per la libertà. Anche le scelte operate dai giocatori riflettono questo percorso a conti fatti scontato, anche a dispetto di un crescendo dinamico piuttosto riuscito sul piano coreografico. L'86% di noi si è dimostrato gentile con Petra (perché non avremmo dovuto?), mentre sono nella leggera maggioranza (55%) che non ha voluto collaborare con PAMA: non vedo perché avrei dovuto farlo, ma immagino che chi sia andato in questa direzione l'abbia fatto più per curiosità che per immedesimazione. Come il 70% circa dei giocatori ho scelto di salvare prima Petra: mi è sempre stata più simpatica di Lukas, e in fin dei conti sapevo che alla fine in qualche modo ne sarebbero usciti incolumi entrambi. Immagino che se si è scelto di trattar male Petra all'inizio dell'episodio, questa decisione abbia maggiore rilievo emozionale. Ci siamo grossomodo spaccati in due quando si è trattato di selezionare la modalità di avvicinamento all'altare: io ho puntato sulla pozione di velocità, perché mi pareva più coreografica. Quasi l'80% di noi ha difeso Harper dalla rabbia della folla nel finale: mi domando come mai quel 20% abbia infierito, in questo caso il dilemma morale mi sembra alquanto debole. Harper è doppiata da una guest star: l'Yvette Nicole Brown della serie tv Community.
8 - A Journey's End
Regia: Vahram Antonian
Sceneggiatura: Stirpe, con Hannon, Harrell
Design: Halmes, con Freyermuth
Uscita: 13 settembre 2016
Sinossi
Harper conduce i nostri eroi alla ricerca dell'Atlus, il libro magico che dovrebbe permetter loro di tornare a casa. Il libro è però nelle mani di un trio di "Older Builder", Hadrian, Mevia e Otto. I tre organizzano dei giochi gladiatoriali perpetui, con respawn costante dei giocatori, prigionieri di una comunità-chiusa. Jesse affronterà a viso aperto Hadrian, il più scorretto del gruppo, ma non potrà mai vincere la libertà se non riuscirà ad aprire gli occhi di tutti gli altri "giocatori" sull'insensatezza del gioco. Arriverà la ribellione e finalmente il gruppo tornerà a casa.
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All'ultimo giro Minecraft: Story Mode ammicca ad Hunger Games, ma si chiude forzatamente, anche perché con la struttura quasi autoconclusiva che si era andata formando in questa minitrilogia si sarebbe potuto andare avanti a oltranza. Forse è un bene così, perché la ripetizione delle situazioni simili tra loro (Jesse e i suoi che "liberano" innocenti da una prigione) stava trascinando il ciclo oltre il limite di rottura. Durante il primo scontro, ho deciso con l'altro 76% dei giocatori di salvare Petra e non Ivor: ormai quest'ultimo fa parte del gruppo, è vero, ma per me rimane abbastanza folle da non offendersi, mentre Petra mi avrebbe sicuramente fatto pesare chissà quanto l'averla ignorata. In minoranza (34%) non mi sono fidato della concorrente verde Em e non ho accettato di truccare la corsa: quello che è successo dopo ha confermato la bontà di quell'intuizione, ma tanto di cappello ai Telltale per sapere ribaltare sempre le nostre certezze morali. Il mio Jesse maschio è un puro e aiuta il prossimo, quindi come l'88% degli utenti ho scelto di aiutare Nell invece di vincere la prova. Cuore d'oro. Sono stato fiero di aver recuperato il coraggio per rifiutare l'accordo sottobanco con Hadrian, con il 60% dei giocatori: in seguito ho spiegato agli altri quello che sul serio avevo pensato, cioè che la soluzione non stava nel farsi fregare ancora (ed ero certo che agli amici non sarebbe successo nulla). Al termine dell'episodio, mi è sembrato più giusto suggerire a Em di ricostruire il vero spirito dei giochi con Otto: vedo che solo il 30% di noi ha preso questa strada, quindi immagino che molti sognassero un nuovo team allargato con Em. Da notare che Hadrian è doppiato addirittura da Jim Cummings: in poche parole, uno dei più stimati ed eclettici doppiatori americani, voce ufficiale di Pietro Gambadilegno e Darkwing Duck (tra i mille, consultate il suo curriculum per capire cosa intendo).