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Game of Thrones

(2014-2015, Telltale Games - Kaufman, Grant, Mudle, Martinez, Thornton, Kane, Almer, Ching)

Nel continente di Westeros si consuma la caduta della casa Stark, sovrana sulle terre del Nord. Tra i portabandiera degli Stark c'era il casato dei Forrester, travolto dal terremoto di potere. Lord Forrester e il primogenito Rodrik sono assassinati, e latore della tragica notizia diventa il fido scudiero Gared. La responsabilità di gestire la famiglia e la tenuta di Ironrath cade sulle spalle del giovane Ethan, anche perché l'unico fratello maggiore rimasto, Asher, si è autoesiliato anni addietro, vivendo come mercenario con la socia Beskha. Con il controllo della regione del Nord passato ai Bolton, che guardacaso hanno come portabandiera proprio i Whitehill rivali dei Forrester, i giorni del casato sembrano contati. C'è speranza che nella capitale, Approdo del Re, la sorella maggiore Mira possa aiutare la famiglia da lontano?

Analisi

DESIGN / SCENEGGIATURA

La pubblicazione del ciclo fantasy di George R. R. Martin, "Cronache del ghiaccio e del fuoco", è iniziata nel 1996, comprendendo al momento cinque volumi su sette. L' Home Box Office, per gli appassionati della tv di qualità HBO, ha iniziato ad adattarli nel 2011 nella popolare serie tv Il Trono di Spade (Game of Thrones), a cura di David Benioff & D. B. Weiss, durata otto stagioni e conclusasi nel 2019. Se Tales from the Borderlands è stato il progetto spiazzante che dai Telltale non ci si aspettava, Game of Thrones calza come un guanto sulla strategia della casa californiana, perché idealmente paragonabile alla corazzata The Walking Dead, esperienza trasmediale tra carta stampata e tv. Non è comunque solo un discorso di posizionamento commerciale.
Qual è l'esperienza emotiva chiave del Trono di Spade? Per la mia esperienza con le prime quattro stagioni, il fascino della serie tv consisteva in un senso di continua, palpabile minaccia, che viaggia sottotraccia a ogni rapporto sociale, con conseguenti intrighi ed equilibri politici e interpersonali. Ma consisteva anche in una continua fluttuazione del bene e del male, anche all'interno dello stesso personaggio: chi parte disgustoso può mostrare all'improvviso le proprie ragioni e un pizzico d'umanità, chi sembra sulle prime saggio, giusto e affidabile, commette errori fatali rivelando debolezze inaspettate o pochezza morale.

 

 

C'è una chiave che si adatti meglio a una "Telltale Story"? L'assenza di regole e le incertezze dei giudizi nel Trono di spade sono affini a quelle di Walking Dead o The Wolf Among Us, perché anche qui si tratta di difendere da incontrollabili circostanze esterne un sistema di valori, l'identità di una "famiglia": in questo caso sono i Forrester che difendono la loro casata, lì dove Bigby doveva combattere per le Fables, e Clementine semplicemente per l'idea stessa di essere umano. E in tutti e tre i casi il percorso corretto è lastricato di ingiustizie, subite o perpetrate. La più sostanziosa novità è che Game of Thrones segue le vicende intrecciate di più personaggi: lì dove il videogioco medio e le stesse serie precedenti dei Telltale si sono legate a singoli protagonisti, l'alternanza del montaggio parallelo dà alla serie un ritmo sostenuto. Né si soffre della claustrofobia dell'unico precedente così corale delle Telltale Stories, 400 giorni, perché qui siamo alle prese con un ciclo completo, persino articolato eccezionalmente su sei episodi invece degli usuali cinque. Si è trattato forse di un'ansia da prestazione: sfoltendo qui e lì qualche ridondanza, gli usuali cinque sarebbero stati sufficienti.

 

 

Gli obiettivi dei personaggi sono chiari, i termini di ogni dilemma posto al giocatore anche. I responsabili Ryan Kaufman e Andrew Grant, coordinando gli scrittori dei Telltale nel binario di una pianificazione generale elaborata da otto sceneggiatori (anche televisivi), sottopongono il giocatore a un fuoco di fila di prese di posizione spinose, centrando l'equilibrio tra scene guidate, ben accolte pause di respiro in cui è possibile esaminare gli ambienti, e quick time event, molto ben collocati per massimizzare l'impatto emotivo di una circostanza drammatica. L'effetto è ottenuto senza scomodare interfacce extra come in Borderlands o Minecraft: Story Mode, limitandosi a quanto già visto in The Walking Dead: quel taglio non ha bisogno di reinvenzioni, quando è applicato a materiale che vi si sposi naturalmente.
Una riserva va senza dubbio avanzata sulla caratterizzazione dei protagonisti, inediti per modo di dire: i Forrester non esistono nella serie e sono citati in una sola battuta in uno dei libri. Se avete seguito la serie tv, vi sarà facile notare tuttavia che ciascuno di loro richiama un personaggio televisivo che già conoscete, per problematiche, ruolo o atteggiamento.

 

 

La rivalità tra Forrester e Whitehill sembra quella tra Stark e Lannister, Ethan si trova a dover gestire la sua casata come Bran, Gared è una sorta di Jon Snow, Lady Forrester non può non ricordare Catelyn Stark. Si avverte un certo timore di deludere i fan partendo per la tangente, in una sudditanza che si traduce in una presenza attiva di personaggi della stessa serie tv, anche se non si controllano. In questo Game of Thrones ha le armi spuntate se paragonato a The Walking Dead, The Wolf Among Us o Tales from the Borderlands, che invece sono egregiamente riusciti a proporre espansioni a pieno titolo della rispettive continuity: se quelli sono assurti a integrazioni del canone, questo lavoro invece pare più merchandising per i fan. In quest'ottica trovo non sincera la promozione che dà il gioco come perfettamente fruibile anche da chi ignori i film per la tv: troppe coordinate geografiche e onomastiche sono date per scontate, e la minaccia di alcune losche menti come Ramsay e Cersei si gusta molto di più se li si conosce già.
Pesantemente conclusa con cliffhanger multipli che conducono verso una mai esistita seconda stagione, la serie di Game of Thrones, sotto questa dipendenza reverenziale, nasconde però uno studio delle diramazioni molto più meditato di quello delle coeve Tales from the Borderlands e Minecraft: Story Mode.

 

 

Se Tales from the Borderlands ha limitato le opzioni in favore di una linearità appena variegata, e Minecraft appare goffamente meccanico nel mettere in bocca dialoghi uguali a personaggi diversi, Kaufman e Grant hanno provato a preservare l'inevitabilità degli eventi rendendo credibile ogni variazione dei personaggi all'interno del percorso. Evitando così la sensazione di eccessiva passività di alcuni momenti di Borderlands, ma anche l'intercambiabilità eccessiva di Story Mode. Mi lascia ammirato questa scrittura acrobatica, che per ragioni produttive deve studiare variazioni di dialoghi e interlocutori in scene però al 90% uguali, per l'ambientazione e il significato che hanno in un plot grossomodo fisso. E le statistiche finali, dopo l'ultimo episodio, vanno oltre le solite percentuali di scelte, emettendo un verdetto generale sulla nostra condotta politica ed etica: non va dimenticato che i migliori momenti di Walking Dead e Wolf Among Us si tramutavano in test psicologici.
Suona strano ammettere che Game of Thrones, nel paragone col praticamente contemporaneo Tales from the Borderlands, per me esce sconfitto: l'epopea dei Forrester infatti mostra pure un design più chiaro, preciso e ambizioso, bilanciando con più accortezza passività e interazione, dosando gli ingredienti della ricetta "Telltale Stories" con cura, senza scompensi, sempre con un occhio al quadro d'insieme. È però tenuto a freno dalla citata debolezza d'ispirazione del racconto, troppo timoroso di ampliare i temi di un universo vasto, eppure forse già troppo codificato. Avanza di testa, dove Tales from the Borderlands procede di cuore: non c'è da stupirsi se il lavoro di progettazione che c'è qui, tra il 2014 e il 2015, cede per popolarità il passo alla guasconeria di Fiona e Rhys nell'altra serie. "Al cuor non si comanda", diceva il saggio.

 

 

GRAFICA

Prima della partenza si era vociferato di un aggiornamento sostanzioso del motore dei Telltale, proprio per l'occasione di Game of Thrones. La volontà si vede, i risultati meno. La squadra di grafici, con direzione artistica dell'esordiente Jon Henke, gli ambienti impostati dalla veterana Kim Lyons e le animazioni a cura di Jessica Brezzo e Eric Ingerson, cerca ancora di coprire i limiti dell'engine con uno stile peculiare (alcune inquadrature introduttive non contengono nemmeno modelli 3D, ma immagini 2D in layer differenti). L'idea sarebbe di restituire l'impatto di un dipinto a olio, con pennellate visibili nelle texture, e un contorno sporco tra gli elementi dell'inquadratura.

 

 

Osservando gli screenshot appare magari anche un'idea indovinata, ma in movimento qualcosa non torna: i bordi dei modelli sembrano friggere, e alcuni visi femminili, più che dipinti, sembrano solo truccati male. È una stilizzazione che forse non è riuscita a fare il passo definitivo per liberarsi di quel "fotorealismo monco" che occasionalmente ha piagato il percorso dei Telltale. Fortunatamente l'eleganza cromatica e l'illuminazione evocativa rendono la pillola meno amara, e via via che si viene coinvolti nel racconto ci si fa meno caso, occasionale clipping permettendo. La regia è meno spettacolare che in Tales from the Borderlands, con rare inquadrature di ampio respiro e una preferenza per una dialettica di campi e controcampi, in ambienti che tendono a ripetersi: un approccio più televisivo.
Apprezzabile invece, visto che la magagna era stata fatta notare in passato su altri titoli della casa, la buona quantità di comparse e di figuranti nei momenti relativamente più affollati: la tenuta Forrester, Approdo del Re e l'accampamento sotto il castello di Walder Frey sono decisamente vivi, e questo è un passo avanti.

 

 

MUSICHE E SONORO

I doppiatori dei protagonisti non fanno parte del gruppo che di solito lavora con i Telltale: il doppiaggio diretto addirittura a dieci mani fa pensare a un lavoro massiccio di organizzazione, data la gran quantità di ruoli recitati. Il casting, eseguito da Darragh O'Farrell e Julian Kwasneski, è molto centrato, con intonazioni e timbri distribuiti con accortezza. Come sono lontani poi i tempi di Law & Order: per i personaggi della serie tv non ci sono imitatori, ma recita il cast originale! Ascoltare Lena Headey (Cersei), Natalie Dormer (Margaery) o l'inquietante Iwan Rheon (Ramsay) fa piacere, mentre il suadente timbro di Peter Dinklage (Tyrion) esalta. La voce di Gwyn è di Laura Bailey, Fiona in Tales from the Borderlands. Durante la stagione, alla produzione e direzione delle voci si è aggiunto Will Beckman, altro transfuga della da poco defunta LucasArts, lì ex-assistente di O'Farrell.
Jared Emerson-Johnson alle musiche si muove qui proprio nell'ombra, ma con un tappeto praticamente costante dall'occasionale gusto folk (il tema del menu è quasi musica di corte). Ho la sensazione che per via del commento musicale continuo ci siano problemi nei passaggi di un brano all'altro, specialmente quando una traccia dipende da una scelta effettuata dal giocatore. Riproposto obbligatoriamente durante la sigla il motivante tema musicale di Ramin Djawadi. C'è una sola canzone originale, "Talia's Song", scritta da Arthur Von Nagel e Jared, cantata da Molly Stone, voce di Talia.

Revisione: 12/2024

 

 

NOTE TECNICHE SULLA PRIMA EDIZIONE
(Windows/Mac, Xbox 360/One, Playstation 3/4, iOS/Android)

Grande sforzo di sincronia per garantire un'uscita multipiattaforma ampia a un nome atteso come Game of Thrones: la stagione parte in digitale nel dicembre 2014, contemporaneamente su Xbox 360/One, Playstation 3/4, iOS(7.1)/Android(2.3.3) e Windows/Mac, quest'ultima su Steam con requisiti WXP/OSX 10.6, CPU 2.3Ghz, 4Gb RAM e 512Mb di memoria video. Ufficialmente è solo in inglese, ma alle versioni Windows e Mac si possono applicare dei sottotitoli amatoriali in italiano piuttosto ben fatti.
All'uscita Game of Thrones soffre della stessa pesantezza di Tales from the Borderlands: il cursore nelle scelte multiple compare con leggero ritardo e con lag, rendendo a volte difficile il concentrarsi sulla lettura delle opzioni e il cliccare su di esse in tempo (ma i quick time event sembrano rispondere più rapidamente). Nel 2014, quando si vuole andare oltre i 40-45fps su macchine con memoria video GDDR3, superare il 1280x720 è pericoloso (e d'altronde è la risoluzione usata su PS3 e Xbox 360). A partire dal secondo episodio, il team ha fatto un apprezzabile sforzo per migliorare la reattività del tutto: inutile dire che dieci anni dopo viene gestito al massimo dettaglio e ad altissime risoluzioni senza impensierire le schede attuali.
Rimossa da tutti gli store dopo il fallimento dei Telltale nell'autunno 2018, la serie non è stata al momento rilevata da alcuna etichetta: unica maniera di recuperarla è rintracciarne la versione retail nell'usato (ma se l'avete comprata all'epoca è ancora installabile). Purtroppo la sparizione commerciale ha portato alla disattivazione dei server che archiviavano le scelte dei giocatori: i miei diari qui in basso per ciascun episodio sono diventati una delle ultime testimonianze rimaste delle nostre partite.

 

 

Credits (Win/Mac, Xbox 360/One, PS 3/4, iOS/Android)

Responsabili della stagione: Andrew Grant e Ryan Kaufman
Soggetto della stagione: Zach Schiff-Abrams, Andrew Grant, Ty Franck, David Hill, Lindsey Allen, Jerome Schwartz, Kel Symons, Meghan Thornton
Regia episodi: Kent Mudle, Martin Montgomery, Graham Ross, Jason Latino
Soggetti e testi: Andre Grant, Nicole Martinez, Meghan Thornthon, Brad Kane, Dan Martin, John Dombrow, Joshua Rubin, James Windeler
Design degli episodi: Ryan Kaufman, Matt Almer, Joe Ching, Joe Pinney, Chris Hockabout, Matt Boland, Michael Kirkbride
Basato sulla serie tv "Trono di Spade" di: David Benioff & D. B. Weiss, a sua volta basata sulle "Cronache del viaggio e del fuoco" di George R. R. Martin
Executive producers: Kevin Bruner, Dan Connors, Alyssa Finley, Brett Tosti
Produzione: Peter Cornforth, Bryan Roth, Brodie Anderson, Lisa Schulz
Programmazione: Keenan Patterson (sup. ep.1-3-4-5-6), Randy Tudor (2), Andrew Langley (sup.azione ep.3-4-5)
Direzione artistica: Joe Henke
Ideazione grafica: Derek Stratton (sup.1-3), Molly Denmark (1-5), Patrick Jensen (4-6)
Modelli ambienti: Kim Lyons (sup.ep.1-2-3), Aasim Zubair (4-5-6)
Modelli personaggi: Derek Sakai, Steven Moore, Megan Gritzfeld, Chris Bostjanick, Brandon Cebenka, Matthew Dray, Ryan Ribot, Jay Lenn Cardona
Animazioni: Jessica Brezzo (sup.ep.1-2), Eric Ingerson (3-4-5-6)
Tecnici grafici: Jonathan Sgro e Michael Perretta (sup)
Coreografia: Ryan Wetherall (sup.ep.1,5), Rebekah Gamin Arcovitch (2), Scott Hammack (3), Sean Manning (4,6), Vahram Antonian (sup.azione 3-4-5-6)
Telltale Tool: Kevin Bruner, Jonathan Sgro, Randy Tudor, Zacariah Litton, David Brady, David Bromberg, Michael Eads, Mark Gabby, Benn Herrera, Ben e Tim Ingram, Alex Montgomery, Karen Petersen, Michael Schwartz, Guy Somberg, Patrick Algermissen, Lex Chesler, Scott Eberline, Mike Parsons, Bernd Raabe, Ceri Stagg, Nicholas Van Sickle, Matt Davidson
Musiche: Jared Emerson-Johnson, col tema musicale di Ramin Djawadi
Direzione del doppiaggio: Darragh O'Farrell, Allen Sympson, Jory Prum, Arthur Von Nagel, Will Beckman, Jared Emerson-Johnson e Julian Kwasneski
Sound design: Lazar Levine (sup.ep.1-2-3-4), Scott Gilmore (5-6)
Voci principali: Daniel Kendrik (Gared Tuttle), Martha Mackintosh (Mira), Christopher Nelson (Ethan), Alex Jordan (Asher), Lena Headey (Cersei), Peter Dinklage (Tyrion Lannister), Natalie Dormer (Margaery), Emilia Clarke (Daenerys Targaryen), Kit Harington (Jon Snow)
Supervisione testing: Matthew Warner, Gregory Masto, Devin McCarthy

 

 

Altre edizioni e porting

Good Old Games (2015)
Nel giugno 2015 i Telltale hanno reso disponibili diverse loro serie DRM-Free finalmente anche su GOG, sempre senza traduzione italiana. L'incarnazione è stata rimossa dopo la chiusura dei Telltale nell'autunno 2018. Speriamo vivamente che la stagione riappaia ovunque e non sia spazzata via dal trascorrere delle mode.

 

 

Edizione retail Windows, PS3/PS4, Xbox 360/One (2015)
Tra l'estate e l'autunno del 2015 i Telltale pubblicano un'edizione fisica della stagione, seppur incompleta: l'episodio 6 non è ancora uscito, quindi i dvd-rom contenuti in questi case installano sulle varie macchine le prime cinque puntate, dando diritto al download gratuito della sesta quando pronta (è uscita a novembre). Nonostante queste edizioni abbiano fatto capolino anche in Italia, con copertine localizzate, la serie rimane anche in questo caso solo in inglese, ma ricordate che alla sola versione Windows si possono applicare sottotitoli amatoriali in italiano. L'edizione PC, che non comprende i file per il Mac, richiede un account Steam per l'attivazione.

Copertine

Vi ricordo che per avere una panoramica più esaustiva sulle copertine e sui materiali delle confezioni, dovete integrare quel che vedete con una ricerca su Mobygames. Le copertine mostrate in questa pagina non hanno valore esaustivo, ma indicativo e affettivo, provenendo dalla mia collezione personale.

Playstation 3 Dvd-Rom (edizione retail)
Molto tempo dopo l'uscita, non avendo sullo scaffale un'edizione fisica del gioco, mi sono deciso a rintracciarla nell'usato, con l'intenzione di non spendere troppo per queste versioni retail così stringate e poco significative: i prezzi erano sempre troppo alti, finché non mi sono imbattuto sull'ebay inglese in quest'usato PS3 e ho chiuso la questione.

Episodi

Ciò che segue è un elenco particolareggiato (con spoiler!) degli episodi che compongono Game of Thrones, con cast artistico specifico, trame e un commento che approfondisce quanto già detto nella scheda generale e lo contestualizza alla singola puntata.

1 - Iron from Ice
Regia: Martin Montgomery
Sceneggiatura: Andrew Grant
Design: Kaufman, con Almer, Ching
Uscita: dicembre 2014

Sinossi
Gared sopravvive fortunosamente alla strage delle Nozze Rosse, e si dirige verso Ironrath con un messaggio del fu Lord Forrester. Sulla strada però cerca di difendere invano suo padre e sua sorella, uccisi da una scorribanda dei Bolton e dei Whitehill. Elimina uno di loro, rendendo ancora più difficile la vita del giovane Ethan, che eredita la casata dei Forrester e deve decidere in fretta su un consigliere che lo aiuti ad arginare lo sfruttamento dei Bolton e la minaccia dei Whitehill. Sua sorella Mira invece, ancella di Margaery ad Approdo del Re, cerca di trovare aiuti per la sua famiglia lontana, tentata da un'offerta commerciale del Maestro Tesoriere Tyrion Lannister. Ma forse la famiglia è ancora più a rischio di quanto i Forrester stessi pensino.

Commento
La prima scelta spinosa (di chissà quante!) ha riguardato l'abbandono dello scudiero nostro collega, Bowen, nell'accampamento: difficile capire come porsi davanti a un personaggio appena conosciuto, io personalmente ho scommesso contro, scappando e lasciandolo in balìa dei soldati di Frey, ma sono in una percentuale di 52%, quindi ci siamo alquanto divisi in merito. Il 73% di noi ha invece preferito che Mira davanti a Cersei dichiarasse la propria lealtà al Re e non a Margaery: non tanto per dispetto a quest'ultima, di cui m'interessa poco, quanto per quieto vivere; sono stato molto contento quando Margaery ci ha dato ragione. Decidere cosa fare del ladro Erik è stata la prima e l'ultima delle difficili decisioni da Lord per il povero Ethan: risparmiarlo era il mio primo istinto, ma per una volta non volevo essere troppo tollerante, ingenuamente immaginando chissà quale futuro da leader; come il 40% dei giocatori ho scelto quindi l'esilio al Muro. Decidere se pencolare verso la prudenza (Duncan) o il decisionismo orgoglioso (Royland) non è stato affatto scontato, e anche se come il 61% dei giocatori ho scelto la parentela e la saggezza di Duncan, non ho saputo resistere alla tentazione di incontrare Ramsay al cancello, per trasmettere pateticamente una forza che Ethan non aveva. Il finale dell'episodio è stato un vero shock, e lo dice uno che durante Walking Dead ha tenuto abbastanza a freno le proprie emozioni: mi aspettavo che nel Trono di Spade qualcuno dei protagonisti potesse morire, ma non immaginavo che avrei perso Ethan così presto, rendendo vana tutta la sua ricerca d'identità e carisma! Un colpo da maestro, che dà sul serio un senso in più all'immedesimazione generata dall'interazione. Non c'è una tabella riassuntiva per le altre interessanti azioni di Gared e Mira, ma vi segnalo ugualmente cosa ho fatto: con Gared ho risparmiato uno degli assalitori alla fattoria, poi ho comunicato le ultime parole di Lord Forrester solo a Duncan, come mi era stato ordinato, tacendo con Lady Forrester e il Maester. Con Mira ho rifiutato l'aiuto di Tyrion e ho provato a manovrare Margaery per intercedere presso il re, senza successo; ho resistito però alla tentazione di rubare alla futura regina il sigillo o la chiave, della quale ignoro tuttora l'uso.

2 - The Lost Lords
Regia: Kent Mudle
Sceneggiatura: Martinez, Thornton, Kane
Design: Pinney, Ching, Almer
Uscita: febbraio 2015

Sinossi
Quando sa che la famiglia necessita di lui, il lontano Asher Forrester, ormai un mercenario socio della belligerante Beskha a Yunkai, decide comunque di tornare a casa, ma per superare il mare ed essere d'aiuto dovrà raccogliere un'armata. Nel frattempo, un colpo di scena: Rodrik Forrester non era in realtà morto, e torna fortunosamente a Ironrath, del quale diventa quindi l'estremamente precario lord, mentre i Whitehill spadroneggiano. Il menomato Rodrik cerca di cementare un legame con l'amata Elaena, per ragioni di preziose alleanze con la casa Glenmore, e Mira si trova costretta ad accettare da lord Tyrion la proposta di fornitura del legname di casa Forrester direttamente ad Approdo del Re, senza passare per i Whitehill. Ciò a quanto pare le procura nemici molto letali. Nel frattempo, Gared si ambienta tra i Corvi di Castle Black.

Commento
Ottimo episodio, che si avvale del maggiore respiro dei sei episodi per dedicarsi al cesello dei personaggi già noti e all'introduzione di Rodrik e Asher, anche se le scelte di quest'ultimo non sono ancora cariche del pathos necessario. Nei panni di Mira, come la maggior parte dei giocatori, ho deciso di non falsificare la lettera: non per una questione di onestà, quanto perché non volevo compromettermi troppo con Margaery, la cui precedente intercessione (che nel primo episodio le avevo chiesto di fare) non era andata a buon fine. Ho scommesso su un'altra via, che poi in effetti si è concretizzata. Il mio Rodrik l'ho impostato sin dall'inizio dolce, disposto a farsi reggere da Talia, ma non fatalista, tanto che ho incitato quest'ultima a completare la sua canzone, e al momento di baciare l'anello di Whitehill mi sono rifiutato (me l'hanno fatto pesare eccome!). Comprensivo sì, ma anche fermo: riuscirò a mantenere la bussola? Prima di vedere lo schema ricapitolativo finale, non pensavo si potesse effettivamente salvare il matrimonio con Elaena: io, come la leggera maggioranza dei giocatori, non ci sono riuscito. Stando alle percentuali, la quasi totalità di noi giocatori ha deciso con Gared di coprire Cotter che ha rubato il coltello di Finn: io non l'ho fatto per simpatia verso Cotter, ma più che altro perché ho cercato in tutta la disputa una certa equidistanza che non facesse deflagrare la situazione (sono anche rimasto zitto mentre i due litigavano). È difficile essere cattivi, e sapendo che in Trono di Spade a volte paga, forse ho commesso un errore. Di certo non ci si poteva esimere dall'aiutare il ragazzo che ha salvato la vita di Mira, uccidendo con quest'ultima nel prefinale l'assalitore: le conseguenze di questa scelta dipenderanno da chi stesse in effetti pagando l'uomo (i Whitehill?). Kit Harington della serie tv riprende il ruolo di Jon Snow al Castle Black. Arthur von Nagel (testi) e il consueto Jared Emerson-Johnson (musiche) compongono la "Ballad of the Forresters", cantata da Talia nell'ultima scena, forse troppo lunga.

3 - The Sword in the Darkness
Regia: Graham Ross
Sceneggiatura: Martin, Dombrow, Rubin
Design: Ching, Almer
Uscita: marzo 2015

Sinossi
Asher e Beskha cercano di reclutare un esercito per venire in soccorso dei Forrester, avendo scoperto dove si trova il perduto drago di Daenerys, con l'idea di scambiare l'informazione con le truppe. Nonostante si sia appena ambientato a Castle Black, Gared riceve la visita dello zio e capisce che per scoprire il fantomatico North Grove dovrà disertare e fuggire al di là del Muro: ma chi potrà accompagnarlo? Mira, che ha quasi ottenuto la collaborazione di Tyrion, deve in fretta far sparire tutti i suoi legami con lui, quando questo viene accusato e imprigionato per la morte del re. Ad Ironrath, i Whitehill s'insediano stabilmente con il giovane rampollo Gryff: Rodrik non sa se anticipare la ribellione oppure prender tempo e attendere la collaborazione dei fratelli, quando e se arriveranno con soldi o rinforzi.

Commento
L'introduzione col drago e l'epilogo con la resilienza di Rodrik sono tra i momenti più belli della serie fino ad ora, ma quello che c'è in mezzo, specialmente a Ironrath, prosegue con una tortura psicologica del giocatore un po' troppo di grana grossa: a onor del vero, ci si riflette più che altro dopo i titoli di coda, quindi almeno dal punto di vista dell'interazione (più che da quello narrativo) è una scelta che forse paga. Con Asher ho deciso di salvare Beskha; lo zio non mi convince, e in ogni caso è meglio portare con sé uno zio deluso che una Beksha arrabbiata: la scelta non è stata immediata, su questa ci siamo divisi quasi equamente. Idem per il sottile equilibrio da mantenere tra Tyrion e Margaery: io comunque ho scelto lei, perché - da spettatore della serie tv - sapevo che di lì a poco Tyrion non sarebbe stato più utile. Già discutendone prima con Jon Snow, e poi affrontandolo sul Muro, con Gared non ho mai pensato di avere alcuna pietà per quel deficiente di Britt: in minoranza, ho persino deciso di buttarlo giù, temendo le ribalderie che avrebbe potuto dire; sento già che sarò costretto a disertare, quindi almeno la soddisfazione me la sono voluta levare. La sequenza della tortura di Rodrik, picchiato e strisciante davanti a Gryff, ha vito la maggior parte dei giocatori scegliere alla fine di obbedire, forse per preservare l'incolumità di Talia; io invece con grande orgoglio ho continuato a rialzarmi fino alla fine. Se si conosce il Trono di Spade, nessuno è comunque mai "al sicuro". Tanto vale, ancora, prendersi qualche soddisfazione. Sono nella cospicua maggioranza invece che ha lasciato Mira conservare l'accordo commerciale, se non altro per tutta la fatica che ci è costato farlo redigere e poi recuperarlo! Emilia Clarke doppia la Daenerys che interpreta anche nella serie. La decifrazione della mappa, per quanto non si possa considerare un vero enigma, è un piacevole diversivo. Suggestiva e carica di tensione non banale la sequenza dell'accensione delle torce con Gared.

4 - Sons of Winter
Regia: Kent Mudle
Sceneggiatura: Martinez, Kane
Design: Pinney, Hockabout
Uscita: maggio 2015

Sinossi
Imprigionato dagli altri Corvi, Gared evade in compagnia di Cotter e Finn, spingendosi al di là del Muro, alla ricerca del North Grove. Rodrik nel frattempo, grazie all'inaspettato aiuto di Elaena (casata Glenmore) promessa sposa dell'orrido Gryff, si reimpossessa di Ironrath e va direttamente dai Whitehill a trattare il rilascio del piccolo Ryon. Asher e Beskha, in cambio di una promessa di truppe da Daenerys, l'aiutano ad abbattere la società schiavistica di Meereen, della quale era stata vittima la stessa Beskha. Ad Approdo del Re, ormai Mira ha sempre meno amici, ma continua le sue indagini per capire come i Whitehill stiano lavorando per metter su un pericoloso esercito. Deciderà di sfidarli.

Commento
Questo quarto episodio riesce a dare un senso al personaggio di Gryff, che pareva solo un clone del padre, ma invece assume qui il ruolo di figlio, con tutto ciò che ne consegue nel creare un sentito parallelismo tra le due famiglie rivali, Whitehill e Forrester. Gli ottimi (esteticamente) quick time event non nascondono una certa stanchezza dell'insieme, specialmente nella sezione ad Approdo del Re con Mira, almeno finché nella sezione finale Rodrik non affronta la casata nemica in un memorabile confronto, mentre Asher e Beskha s'infiltrano a Meereen, in una serie di ottime sequenze ricche di suspense: entrambe le situazioni introducono nuovi ambienti, il che - al quarto episodio - non può che far bene. Veniamo alle scelte. La maggior parte di noi ha deciso di portare con sé Finn durante la fuga: io poi ho deciso di assecondare la sua volontà di coprirmi per l'omicidio di Britt, quindi volevo essere coerente. Difficile capire se fosse il caso di sfogarsi fino in fondo con Gryff: i giocatori si sono quasi spaccati a metà, ma io ho optato per trattenermi; considerando quanto si è poi detto nel corso dell'episodio, penso di aver fatto bene. Ovvio che solo una minoranza abbia rivelato all'apparentemente pacato Lord Tarwick che Sera è una bastarda: ha già aiutato Mira fin troppo, darle questa gratuita stoccata mi pare un'opzione chiaramente evitata dai più. Non nascondo che quando ho ordinato, come tanti altri, ai soldati di Glenmore di rimanere di presidio a Ironrath, mi son chiesto: e se facessero il doppio gioco e stessi consegnando loro la mia casa? Il finale dell'episodio mi ha fatto seriamente pensare che avrei dovuto ascoltare il mio io più sospettoso, forse. Solo un quarto di noi ha lasciato che Beskha uccidesse il suo schiavista: non ho riflettuto molto sulla cosa, sin dai primi episodi ho deciso di non tradire l'amica di Asher e di sostenerla sempre, anche durante la sua pericolosa ubriachezza prima della missione. D'altronde, ho usato la sua presunta conoscenza del luogo per conquistare la fiducia di Daenerys, a maggior ragione glielo dovevo. Da notare che il nuovo direttore del doppiaggio, Will Beckman, è un altro ex della LucasArts.

5 - A Nest of Vipers
Regia: Jason Latino
Sceneggiatura: Thornton, Kane
Design: Hockabout, Boland, Kirkbride
Uscita: luglio 2015

Sinossi
Mentre Rodrik affronta goffamente Ramsay, in pieno raptus omicida (cioè nel suo elemento naturale), Asher e Beskha riciclano ex-schiavi assetati di sangue come mercenari, non prima che Asher abbia dato prova del suo valore in uno scontro sanguinoso. A sorpresa, Mira viene manipolata da Cersei nel carpire informazioni all'imprigionato Tyrion, in un gioco d'equilibrio molto difficilmente gestibile. Poco dopo aver scoperto una serpe in seno, un traditore collaboratore dei Whitehill, Rodrik si riunirà ad Asher, giunto nel frattempo a Ironrath col suo esercito improvvisato. Qui un'amara imboscata porrà le premesse per un epilogo tutt'altro che liberatorio. Gared nel frattempo continua la sua ricerca del North Grove.

Commento
Episodio corto, è vero, ma pulito e al 90% necessario in ogni tesa scena che propone, cosa che non si può dire di tutti i precedenti. Solo la storia di Gared continua a procedere un po' troppo lentamente, ma la tensione di Asher nella casa degli schiavi e le torture di Ramsay sono momenti che non si dimenticano. Aderendo alla maggioranza ed essendo spettatore della serie tv (almeno fino alla quarta stagione), ho preferito non cercare nemmeno di pugnalare Ramsay, anche se in tutta quella sezione ho cercato di mantenere un minimo di dignità mostrando un po' di denti. Forse il ricongiungimento con Elaena è un po' troppo veloce, specie nelle drammatiche circostanze raccontate, ma un po' di dolcezza Rodrik se la meritava. Nello spettacolare scontro di Asher con Bloodsong, me ne sono altamente fregato di essere magnanimo: nella minoranza non estrema dei giocatori, l'ho giustiziato. Se lo meritava e contavo di fare migliore figura con gli schiavi. Ho portato Mira a essere mediamente sincera con Cersei, al punto che poi, con Tyrion, ho ingenuamente negato (con la maggioranza degli utenti) che mi avesse mandato lei, non riuscendo a cavare un ragno dal buco. È comprensibile che l'esecuzione del traditore abbia diviso quasi a metà i giocatori: personalmente mi ero poco prima mantenuto equilibrato con Talia, "Farò la cosa giusta", ma poi la scelta è stata più difficile del previsto. Alla fine l'ho giustiziato: è vero che il piccolo è ancora in balìa del Whitehill, ma il mio Rodrik lo vedo equo, non necessariamente tollerante. Subdola l'idea dei designer di instillarci un dubbio poco prima del finale: Beksha chiede ad Asher se gli uomini seguiranno i comandi di uno sconosciuto come Rodrik. Ignorando quello che stava per accadere, le ho risposto che tanto li avrei guidati io. Immaginate quindi come mi sia trovato a disagio quando nel finale ho dovuto scegliere chi sacrificare, se Rodrik o Asher! Ho lasciato morire Asher. Prima di tutto perché, avendo trattato sempre benissimo Beksha, contavo su un suo spirito di vendetta superiore a qualsiasi rispetto gerarchico; in secondo luogo, ho investito moralmente sulla resilienza epica di Rodrik, che come personaggio mi affascina di più, proprio perché in teoria non avrebbe i numeri per prevalere. Insomma, mi voglio proprio giocare la fine della serie da sfavorito!

6 - The Ice Dragon
Regia: Kent Mudle
Sceneggiatura: Grant, Windeler
Design: Allmer, Boland
Uscita: novembre 2015

Sinossi
La casa Forrester tenta un'ultima disperata resistenza contro la potenza crescente dei Whitehill: Rodrik (o Asher), tra atteggiamenti differenti, non riusciranno a evitare la presa di Ironrath; sarà solo il caso a permettere al lord del casato di sopravvivere, dopo aver ucciso Ludd (o Gryff). Gared nel frattempo raggiunge il North Grove, scoprendo che è controllato da Elsera e Josera, figli illegittimi di Gregor Forester: dovrà decidere se unirsi a loro nella difesa del mistico luogo, o se guidarli alla riconquista di Ironrath. Mira invece perde rapidamente tutte le sue alleanze, scoprendo l'inganno del doppiogiochista Morgryn, ma sarà proprio lui a offrirle l'ultima speranza di salvezza. La coglierà?

Commento
Episodio "finale" che ha lasciato un po' di amaro in bocca, proprio a causa di quelle... virgolette. Tradizione di Trono di Spade rispettata in pieno: molto rimane aperto, puntando a una seconda stagione mai esistita. In maggioranza non schiacciante ho portato Mira a dire la verità a Margaery: proprio non ce l'ho fatta a lasciare nei guai Sera. Anche se ho condotto la mia Forrester alla decapitazione, il diniego alla proposta di matrimonio è stato un momento che volevo gustarmi fino in fondo: non ho mai amato tanto Mira, e il sacrificio me l'ha nobilitata un po', oltre a dare un senso al voltafaccia di Morgryn, non troppo sconvolgente nel contesto di Trono di spade. Decidere le modalità della morte del povero Cotter ci ha spaccati a metà: a me questi figli illegittimi di Gregor non piacevano particolarmente, quindi ho optato per la Belladonna, ponendo fine alle sofferenze dell'ex-Corvo. Controllando Rodrik nell'imboscata nell'accampamento Whitehill, mi sono concentrato su Ryon e ho finito senz'alcuna pietà Gryff (lo so, è un po' fuori dal personaggio di Rodrik, ma evidentemente sono stato un po' ipocrita nella mia partita!). Ammirando la tragedia che si stava verificando davanti ai miei occhi a Ironrath, non ho potuto fare a meno di esortare Elsera e Josera alla partenza per la tenuta Forrester, ma posso capire la spaccatura dei giocatori: nulla è pianificabile e prevedibile nel Trono di Spade. Il responso finale della mia condotta nella serie è stato: "Passione rabbiosa" (come il 22% dei giocatori). Tutto sommato penso mi rispecchi bene! Ho cercato di terminare la mia seconda partita con scelte diverse: ho salvato Mira mentendo a Margaery e sposando Morgryn, ho potenziato l'esercito del North Grove squartando Cotter, organizzando poi con Asher il banchetto-trappola ma finendo per avvelenare la mamma e Ludd. Dulcis in fundo, al secondo giro ho lasciato Gared a guardia del North Grove. Responso della mia seconda giocata meno spontanea: "Strategia dell'inganno".