Nel contesto delle "Telltale Stories" cominciate con The Walking Dead, Tales from the Borderlands presenta una problematica inedita: il materiale d'origine è fortemente umoristico, e il nichilismo e la goliardia di un FPS, cavalcate molto volentieri dai Gearbox, taglierebbero le gambe alle "decisioni difficili" dei Telltale. È ormai chiaro che la Telltale Story non si basi infatti su veri bivi narrativi, quanto su una definizione emotiva del personaggio tramite le scelte da compiere in dialoghi e azioni: nel momento in cui tale etica si rivelasse secondaria, il leggerissimo castello interattivo collasserebbe. E il rischio è altissimo: Tales From the Borderlands si cerca disperatamente, mentre dispone le proprie pedine nei primi due episodi. Se riesce a convincere fan e critica, è proprio grazie alla sua progressiva mutazione di registro. Quando la posta in gioco di una scelta è soltanto una diversa battuta, in una situazione sopra le righe o sarcastica, il coinvolgimento cala o si azzera; quando Rhys e Fiona correggono poi reciprocamente i propri racconti in flashback è ancora peggio, perché una decisione ponderata o sconvolgente viene persino cancellata.
Dal terzo episodio però l'ordine di priorità tra narrazione avventurosa e umorismo si è invertito, cominciando a cesellare i personaggi e a cementare l'affetto dei giocatori. Era peraltro già evidente dall'inizio che la prospettiva sul franchise potesse allargarsi: un tragitto drammatico reale dei protagonisti ha usato gli eccessi umoristici come contorno, sfogo tensivo e soprattutto cornice di originalità, che stempera la retorica più quadrata di un The Walking Dead o The Wolf Among Us.
Posto che design e tema portante di Borderlands ruotano sull'accumulo di denaro e di ciò che in gergo si chiama "loot", con la mitologica Vault/Cripta a guidare chiunque, Shorette e Darin hanno costruito i due loro protagonisti sulla cupidigia e l'arrivismo: Rhys trascina Vaughn in un colpo che compensi le proprie frustrazioni, collidendo con l'arte di arrangiarsi, rappresentata da Fiona e sua sorella Sasha. Due sistemi di valori incompleti: una premessa molto amara e malinconica. Oggettivamente, la finezza della proposta nasconde un mezzo fallimento, perché si ammette così che un'interazione sorretta SOLO dall'ironia non funzionerebbe nelle Telltale Stories, dipendenti dalle scelte esistenziali spinose: d'altronde, la comicità interattiva si è sempre sposata meglio con la naturale assurdità del buon vecchio punta & clicca a enigmi. Ma per continuare a lamentarsene davanti a Tales from the Boderlands bisognerebbe farsi guidare solo dalla mente, e non dal cuore.
Il respiro della storia, in crescendo, lascia al termine dell'ultimo episodio esaltati e divertiti: in particolare il quarto e il quinto atto trasmettono tutta la contagiosa esaltazione epica di chi li ha sviluppati. Perché Rhys e Fiona, e in seconda battuta Sasha e Vaughn, arrivano come personaggi reali, relativamente plausibili, dalla personalità problematica che attira vera tenerezza, indignazione o cameratismo da pura tifoseria (quale errore per la Gearbox provare a imitare i Telltale cambiando personaggi nel seguito del 2022!). Il risultato è reso pregevole anche dalla scrittura di personaggi femminili davvero affascinanti, che reggono alla grande il test di Bechdel, anni prima del metoo. Il tocco di classe, per me ancora dopo un decennio fonte di sincera commozione, è che tutti questi scriteriati protagonisti ricevono una lezione morale di amicizia, rispetto, sincerità e affetto da chi sembrava molto più distante. Non posso dire di più, chi ha giocato capirà. Naturalmente la generosità creativa necessiterebbe di un autocontrollo, e va ammesso che non sempre il team di sceneggiatori l'ha mantenuto: a volte seguire l'estro ha dato gli ottimi risultati di cui sopra, altre volte si avverte qualche accelerazione o forzatura, tipo lo sbocciare di due love story (per fortuna contenibili dal giocatore), un decesso che è puro fanservice e qualche personaggio che fatica a trovare il sufficiente spazio emotivo nell'enorme cast corale.
L'interfaccia "alla Walking Dead" è stata riletta: Rhys ha un occhio bionico che gli permette di scannerizzare il circondario, visualizzando schede e analisi (a volte spassose) di ciò che lo circonda, ma solo quando i Telltale decidono che il ritmo può rallentare per una minima esplorazione dell'ambiente. Le scene con i bot telecomandati prevedono una regolazione e un controllo diretto con qualche variante, che cambia la dinamica delle scene d'azione in base alle armi scelte. Fiona invece può accumulare denaro che trova per le location, decidendo se usarlo o meno in gadget e in scene che possono comunque essere superate senza. Seguendo tuttavia la lezione di The Wolf Among Us, queste interazioni in apparenza cosmetiche vengono al pettine alla fine, con un epilogo che può assumere vari connotati in base ad esse, ma anche prima (dal terzo atto in poi, l'occhio di Rhys può per esempio funzionare... in modo diverso!). Nell'ultimo episodio si viene chiamati ad assemblare un team: la disponibilità di alcuni personaggi dipende direttamente da alcune azioni che abbiamo compiuto in precedenza, sin dal primo episodio. Mai come in questo caso è chiaro che i quick time event, non tra i migliori, garantiscono coinvolgimento solo quando la sceneggiatura è riuscita a creare adeguate premesse.
Tales from the Borderlands non fa in definitiva avanzare il rodaggio delle Telltale Stories in registri diversi dalla solita ricerca dell'etica nelle "terrible decisions". Trasuda ancora oggi tuttavia un sincero desiderio di raccontare, di coinvolgere, di commuovere e di divertirsi insieme agli utenti: non c'è da stupirsene. Solo svariati anni dopo Herman ha rivelato infatti che la serie, pur apprezzata, vendette così poco che rischiò una chiusura anticipata o una conclusione approssimativa, di corto respiro: fu condotta in porto a questi livelli solo per pura motivazione, facendo appello a chi in azienda potesse dedicarvi ogni tempo morto. Rigiocata dopo dieci anni, è una delle più originali storie che abbia mai seguito per questo sito, nonché significativa: Rhys e Fiona cominciano seguendo valori monetari, ne scoprono via via altri, ma senza che il tono diventi predicatorio o retorico, grazie all'umorismo dissacrante di Borderlands. Bello davvero.
Specialmente dopo un decennio di tecnologia, esprimo ancora una viva ammirazione per il lavoro di David Bogan e Leif Estes alla direzione artistica, seguita con perizia poi dalla nuova arrivata Tara Reuping nelle ultime puntate. Con una base solida da cui partire, il lavoro svolto dai Gearbox sulla loro saga, già nel look fumettistico artisticamente vicina all'esperienza Telltale di The Wolf Among Us, si riescono a creare personaggi ben caratterizzati e accattivanti, con un grande dinamismo dell'immagine: Tales from the Borderlands è il lavoro più elegante dei Telltale fino a quel momento, nonostante il bravo team grafico sia costretto nei binari di un carico poligonale piuttosto ridotto, dovuto al motore elementare, che si trascina limiti nel rigging dei volti, nella rigidità di alcuni modelli e in qualche momento di antipatico clipping. Come successe quindici anni prima a Indiana Jones e la Macchina Infernale, questa è la dimostrazione di come un limite tecnico possa essere se non altro mitigato da una forte visione del colore e/o della linea.
Con un occhio alle versioni Android e iOS sempre nella strategia dell'azienda, è anche probabile che nessuno abbia voglia di strafare sul potenziamento dell'engine, ma la precisione dell'illuminazione e delle inquadrature fanno miracoli. Non mi stancherei mai di guardare Lo screenshot qui sopra, con Fiona nel bar. Con i momenti di esplorazione ormai radi, il team dei coreografi e animatori (coordinati da Mike Tjosvold e anche dall'indomabile Peter Tsaykle) si sfianca, nell'articolazione di una regia audiovisiva di stampo cinematografico/televisivo, a 360°. Davanti a scene d'azione come la corsa del primo episodio e lo scontro in stile kaiju dell'ultimo, o davanti alle introduzioni montate a ritmo di perfette canzoni su licenza, davvero non si sente l'assenza di un budget alla David Cage. Fa quasi tenerezza pensare agli esordi dei Telltale, osservando la quantità degli asset negli episodi più pesanti come il quarto e il quinto.
Il doppiaggio di Tales from the Borderlands era ed è cibo per i nerd da ComiCon: Rhys è Troy Baker (Joel in The Last of Us, su tutti), poi Batman proprio per i Telltale. Fiona è interpretata da Laura Bailey, voce di Rayne nella saga di Bloodrayne e specializzata in anime, anche lei di nuovo coi Telltale per Catwoman. Il comico e presentatore Chris Hardwick è Vaughn. Qualche vecchia conoscenza dei Telltale nella periferia: Sasha è l'Erin Yvette già Snow in The Wolf Among Us, mentre è sempre un piacere risentire lo scatenato Roger Jackson nei panni del rapitore misterioso, un'occasione come un'altra per riproporre la sua voce minacciosa e distante lavorata negli Scream. Veramente eccezionali Dameon Clarke, che riprende il suo Jack il Bello, e come interprete esilarante di Vasquez il mitico Patrick Warburton (Buzz nella serie Buzz Lightyear da Comando Stellare e Kronk in Le follie dell'imperatore). Produce il doppiaggio l'ex-Lucas Darragh O'Farrell, a quel punto in pianta stabile presso i Telltale.
Ormai Jared Emerson-Johnson va oltre le "semplici" composizioni, anche se gli appartengono l'eroico tema musicale e sonorità elettroniche cattivissime come questa o quella del villain Bossanova, territorio nel quale non l'avevo mai ascoltato bazzicare. Jared assembla infatti una colonna sonora eterogenea come fece Peter McConnell in Full Throttle, con brani di repertorio e composizioni originali, anche eseguite dall'orchestra Dynamedion nel capitolo finale. Segnalo tracce di Rayson Varner e Jesper Kyd, tra i sound designer e musicisti dell'FPS, nonché le virali centrate canzoni prese in licenza: Busy Earnin' dei Jungle (usata anche per FIFA 15), "Kiss the Sky" della Ping Pong Orchestra, "Pieces of the People We Love" dei The Rapture, "Back to the Top" dei Twin Shadow, "Retrograde" di James Blake e soprattutto "My Silver Lining" delle First Aid Kit, tappeto per titoli di coda tra i più belli ed emozionanti che abbia mai visto.
Revisione: 11/2024
Il primo episodio di Tales from the Borderlands debutta a fine novembre 2014 in digitale e solo in inglese per Xbox 360 e One, PS3 e PS4, Windows e Mac su Steam: in questi ultimi due casi i requisiti hardware parlavano di XP Sp3 / OSX 10.7, CPU 2.3Ghz, 4Gb di RAM e scheda video con almeno 512Mb. Dopo la chiusura dei Telltale avvenuta nell'autunno 2018 la serie viene rimossa ovunque, per poi riapparire su Steam quando il titolo è acquisito dal publisher dei Gearbox, cioè la 2KGames, che ne ha supervisionato un riconfezionamento, purtroppo privo della telemetria per rilevare le scelte dei giocatori, legate ai server della vecchia Telltale. Di conseguenza nelle versioni attualmente in vendita mancano i cartelli riepilogativi delle proprie scelte, da confrontare con quelle del resto dell'utenza (ne rimangono tracce storiche nei miei diari delle scelte qui in basso): forse almeno noi Italiani possiamo chiudere un occhio, visto che in compenso Tales from the Borderlands è una delle poche serie Telltale a godere di una localizzazione ufficiale italiana in testi e sottotitoli, completata successivamente e peraltro di altissimo livello!
Naturalmente oggi qualsiasi configurazione sbatacchia una grafica così elementare a centinaia di fotogrammi al secondo, con gli unici frame drop e glitch dipendenti dall'engine, non dal proprio sistema. Per ragioni storiche, ricordo che all'epoca avvertii una certa pesantezza, non tanto nel rendering della grafica, quanto nella risposta dei comandi. Su Windows il movimento dei personaggi a volte era instabile, mentre il cursore del mouse impiegava qualche attimo di troppo a comparire, soffrendo anche di un discreto lag. I problemi non si presentavano collegando un pad al PC.
Ignorando il Full HD sulle configurazioni meno pimpanti (tipo quelle con due soli core come il mio macinino dell'epoca) le cose miglioravano, anche perché i quick time event invece rispondevano sempre bene, il che rendeva ancora più strani gli altri limiti. All'uscita alcuni achievement attivavano su Steam armi aggiuntive per Borderlands: The Pre-Sequel!, nel caso lo si possedesse. Non era prevista però alcuna interazione automatica al contrario, dal titolo dei Gearbox a quello dei Telltale, anche se l'FPS in questione ricevette una missione aggiuntiva indirettamente connessa alle avventure di Rhys e Fiona.
Direttore creativo: Mark Darin
Regia episodi: Nick Herman, Jonathan Stauder, Ashley Ruhl, Martin Montgomery
Soggetti e testi: Pierre Shorette, Adam Hines, Jeremy Breslau, Chuck Jordan, Eric Stirpe, Anthony Burch, Zack Keller
Design degli episodi: Mark Darin, Stephen McManus, Bryan Freyermuth, John Bernhelm, Luke Maulding
Basato sul videogioco "Borderlands" di: Gearbox Software
Produzione: Sara Guinness, Adam Sarasohn, Mark Dickenson, Cody Murry
Executive producers: Kevin Bruner, Dan Connors, Kevin Boyle, TQ Jefferson, A. Sarasohn
Direzione artistica: Dave Bogan (ep.1-2-4), Leif Estes (1), Tara Reuping (ep.2-3-4-5)
Ideazione grafica: Molly Maloney, Derek Stratton, Evan Yovaisis, Richard Healy, Patrick Jensen, Robin Chyo
Direzione modellazione ambienti: Christian de los Santos (sup.)
Modellazione personaggi: Chris Bostjanick, Brandon Cebenka, Mike Sherak, Matthew Dray, Kelsey Martin
Capi-animatori: Peter Tsaykel (sup. ep.1), Jeff Sarre (2), Mike Tjosvold (2-3-4-5)
Supervisione grafica tecnica: Michael Perretta
Supervisione coreografia: Javier Espinoza (ep.1), Jason Latino (2), Christophe Rieser (3), Ryan Lynn Weller (4), Jason Pyke (5)
Capi-programmatori: Tulley Rafferty (sup.ep.1-2-5), Jason Kim (3), Carl Muckenhoupt (4)
Telltale Tool: Kevin Bruner, Jonathan Sgro, Randy Tudor, Zacariah Litton, Ben Ingram, David Brady, David Bromberg, Alex Montgomery, Tim Ingram, Chris Bauer, Guy Somberg, Marcus Whitlock, Michael Eads, Benn Herrera, Mark Gabby, Karen Peterson, Ceri Stagg, Mario Valencia, Patrick Algermissen, Lex Chesler, Nicholas Van Sickle, Matt Davidson, Scott Eberline, Bernd Raabe, Michael Schwartz, Jeremy Bernstein, Chris Schmelzle
Musiche: Jared Emerson-Johnson
Direzione del doppiaggio: Julian Kwasneski, Nick Herman, Darragh O'Farrell, Jonathan Stauder, Connor Stock
Voci principali: Troy Baker (Rhys), Laura Bailey (Fiona), Erin Yvette (Sasha), Chris Hardwick (Vaughn), Roger Jackson (Lo Straniero / Guardia del Tour), Patrick Warburton (Vazquez)
Direzione sound design: Gary Platt (ep.1), Lazar Levine (1-2-3-4-5)
Supervisione del testing: Matthew Warner, Christopher Donnelly, Ben Vizcaino, Andrew Smallwood
iOS / Android (2014)
A partire dal dicembre 2014, in leggero ritardo rispetto alle altre edizioni, il viaggio di Rhys e Fiona cominciò anche in digitale in mobile, su Apple Store (minimo iOS 7.1) e Google Play Store (minimo Android 2.3.3), all'inizio sicuramente solo in inglese, poi non sono in grado di ricostruire se l'aggiornamento della traduzione si sia visto anche da quelle parti. Al momento non è più disponibile su questi canali.
Good Old Games (2015)
Nel giugno 2015 i Telltale resero disponibili diverse loro serie DRM-Free finalmente anche su GOG. L'incarnazione fu però rimossa dopo il fallimento dell'azienda nell'autunno 2018. Il recupero da parte della 2K Games/Gearbox ha però evitato di riproporre il titolo su piattaforme senza DRM, purtroppo.
Edizione retail Windows, PS3/PS4, Xbox 360/One (2016)
A fine aprile 2016 i Telltale, grazie a un accordo con la 2K Games, publisher dei titoli Gearbox, portarono nei negozi in edizioni fisiche Tales from the Borderlands, anche in Europa e teoricamente in Italia, dove però abbiamo visto materializzarsi solo i dvd-case per Xbox One e Playstation 4, comprensivi di localizzazione ufficiale. La mia copia Windows (installabile in italiano) ho dovuto comprarla in Inghilterra.
Nintendo Switch (2021)
Dopo l'acquisizione della serie da parte della 2K Games, in seguito alla chiusura dei Telltale nell'autunno 2018, nel marzo 2021 è stata pubblicata in digitale e multilingua la versione Switch di tutti gli episodi. Dai video su YouTube mi sembra che giri piuttosto bene.
Vi ricordo che per avere una panoramica più esaustiva sulle copertine e sui materiali delle confezioni, dovete integrare quel che vedete con una ricerca su Mobygames. Le copertine mostrate in questa pagina non hanno valore esaustivo, ma indicativo e affettivo, provenendo dalla mia collezione personale.
Windows Dvd-Rom (edizione 2K)
Giusto per motivi di completezza sul mio scaffale, mi sono procurato dopo il 2016 questa edizione retail Windows della 2K Games: all'interno del dvd-case oltre al disco c'è soltanto un depliant insignificante. L'installazione comunque richiede l'autenticazione Steam... Nonostante l'assenza dell'italiano sulla copertina, il gioco è installabile sottotitolato nella nostra lingua.
Ciò che segue è un elenco particolareggiato (con spoiler!) degli episodi che compongono Tales from the Borderlands, con cast artistico specifico, trame e un commento che approfondisce quanto già detto nella scheda generale e lo contestualizza alla singola puntata.
1 - A somma Zer0 (Zer0 Sum)
Regia: Nick Herman
Soggetto e testi: Shorette, Hines
Design: Darin, McManus
Uscita: novembre 2014
Sinossi
Rhys e Vaughn sbarcano su Pandora, sperando di appropriarsi della chiave della Cripta. Dopo essere fortunosamente sopravvissuti a un brutto incontro con alcuni banditi, scoprono che lo scambio è un imbroglio ordito da Fiona, Sasha e Felix. Non rimane che cercare di recuperare almeno i soldi che dovevano essere usati per la transazione, ma dopo una rocambolesca death race anche questi andranno persi, rivelando tuttavia un segreto dimenticato...
Commento
Il Loader Bot poeta (che mi ha ricordato un po' il Maimtron di Sam & Max) è stato simpatico a tutti, perché vedo che come tanti altri ho deciso di risparmiarlo durante lo scontro coi banditi. Nello stesso scontro ho scelto scudi antirivolta e razzi per equipaggiarlo: scopro dalle statistiche che non l'ha fatto quasi nessuno. Come mai? Tutti in attacco e nessuno in difesa? Devo essere un pacifista nato. Avendo subito nei panni di Rhys tutte le critiche e gli atteggiamenti da gradasso di Sasha, non le ho mostrato fiducia passandole il bastone: sono in minoranza, vedo, ma mi era risultata antipatica. C'è qualcuno di noi che, al momento di scegliere tra Vasquez e Vaughn, ha scelto il cinismo del boss? Praticamente nessuno, però mi chiedo se non abbiamo commesso un errore: nel mondo di Borderlands, anche Vaughn potrebbe voltarci le spalle, e mi sembra chiaro che l'esperienza su Pandora lo stia già cambiando psicologicamente. Passando a Fiona, è chiaro che bloccare o meno la mano di August è stata una delle scelte più azzeccate e atmosferiche dell'episodio, perché i giocatori si sono divisi quasi a metà: io l'ho bloccata, mi sembrava di essere in un western, mi piaceva la singolar tenzone. Shade mi faceva un po' impressione, quindi non ho accettato che mi sostenesse durante lo scambio: dev'essere stato simpatico a tutti gli altri utenti, perché mi trovo in una minoranza risicata. Leggermente più cospicua la minoranza che ha lasciato morire Felix, alla quale mi ascrivo: lo so che era il mentore di Fiona e Sasha, ma il suo tradimento non mi è andato affatto giù (anzi, stavo addirittura per sparargli, se non fosse che avevo già sprecato l'unico proiettile con August!). Con il 23% dei giocatori mi son dato alle spese pazze, acquistando la Skeletal Mask prima della gara: forse sto dipingendo una Fiona veramente cattiva...
2 - Furto all'Atlas (Atlas Mugged)
Regia: Jonathan Stauder
Soggetto e testi: Shorette, Breslau, Jordan, Stirpe
Design: McManus
Uscita: marzo 2015
Sinossi
Rhys, Vaughn, Fiona e Sasha scoprono un indizio vitale su come raggiungere il cuore del misterioso progetto Gortys. Un imprevisto li separa temporaneamente, cosicché Rhys e Vaughn hanno di nuovo a che fare con Vazquez (giunto su Pandora un po' arrabbiato!), mentre Fiona e Sasha fanno la conoscenza di due (forse tre?) sicari che le vogliono sopprimere per incassare succose taglie. Mentre Rhys combatte con il fantasma/ologramma di Jack il Bello, indeciso sul fidarsi o meno dei suoi pragmatici istinti assassini, il gruppo si riunisce e si dirige a Old Haven, dove li aspettano una base segreta e vecchi amici (?)...
Commento
A parte un prologo movimentato, questo episodio è decisamente più cadenzato del precedente, tutto incentrato su dialoghi e sviluppo dei rapporti tra i personaggi. L'azione in stile laser-game nei giochi dei Telltale era uno degli elementi più deboli, quindi non vedevo di meglio che affezionarmi alle tribolazioni dei protagonisti. Visto che avevo scelto di stare dalla parte di Vaughn al termine del primo episodio, qui mi sono lasciato andare e gli ho rivelato di vedere accanto a me il fantasma di Jack: forse ho avuto troppa fiducia, vedo che una bassa percentuale di giocatori ha visto le cose come me. Questo quartetto di sbandati mi è troppo simpatico per minarlo con la sfiducia, ergo ho deciso di passare prima per Hollow Point a recuperare Fiona e Sasha (sono in minoranza anche qui! Ci sono molti giocatori malfidati in giro!!!). La scenetta con "bro" richiedeva un bel gesto di amicizia a pugno chiuso con Vaughn, non ho avuto molti dubbi, tentati tradimenti o meno. La mia decisione nella scena finale ha riflesso il mio comportamento con Rhys fino ad ora: fiducia a Fiona, anche perché mi diverte troppo torturare Jack che può essere (per ora) solo una minaccia psicologica e niente più. Jack deve avere comunque il rispetto degli utenti, perché solo una bassa percentuale di noi ha osato contraddirlo!
Per quanto concerne Fiona, ho cercato di capire come costruire un rapporto sano con Sasha: le ho chiesto di aiutarmi durante la sequenza d'azione e, in totale minoranza, ho spiato nel suo regalo; non l'ho fatto per tradirla, ci ho pensato parecchio e l'ho fatto per dipingere una Fiona protettiva. Chissà se quella percentuale di giocatori che non ha applicato modifiche all'auto si è trovata nella mia stessa situazione: sono inavvertitamente uscito dal menu mentre stavo decidendo! Pazienza, mi son tenuto il mezzo senza modifiche. Mi stupisco infine della gentilezza della comunità telltalica: come mai siamo stati così pochi a gettare acido in faccia a Finch? Ha un'azione più lenta, d'accordo, però volete mettere la coreografia? ;-)
Michael Neumann riprende il ruolo del meccanico Scooter, rivestito anche negli FPS. La canzone degli ispirati titoli di testa è Kiss the Sky (2006), scritta ed eseguita da Shawn Lee e Nino Moschella.
3 - Fai l'autostop (Catch a Ride)
Regia: Ashley Ruhl
Soggetto e testi: Stirpe, Shorette, Burch
Design: Freyermuth
Uscita: giugno 2015
Sinossi
I nostri eroi scoprono che il progetto Gortys... è un robot, candido e gentile. Le sue funzionalità tuttavia appaiono ancora misteriose, tanto che tutti decidono di seguirlo alla ricerca degli altri suoi componenti, non prima di essere scampati a Vazquez e all'agguato di una boss che ha manovrato i cattivi sin dall'inizio, la temibile Vallory, mamma di August. Mentre Rhys è diviso tra le lusinghe di Jack e un crescente affetto per Sasha, quest'ultima e Fiona scoprono che il fu Felix aveva assoldato la mercenaria Athena per proteggerle e insegnar loro a difendersi come si deve. Giunti a un'altra misteriosa sede dell'Hyperion, dove incontrano un altrettanto misterioso sopravvissuto, Rhys, Vaughn, Fiona e Sasha dovranno recuperare il pezzo mancante di Gortys e cercare di darsela a gambe.
Commento
Lodatissimo dalla critica internazionale, questo episodio mi lasciò invece perplesso perché avvertii un'accelerazione improvvisa in alcuni elementi narrativi: non mi lamentavo dell'inserimento di carne fresca come Gortys, Vallory o Athena (in realtà già brevemente introdotta come comparsa in precedenza), però mi sembrava che la minaccia di Vallory o il tragitto emotivo di Fiona con Athena fossero già sin troppo insistiti, nell'economia di un solo episodio: troppa fretta di cuocere questa carne? Gran parte delle scelte che feci furono influenzate da questa sensazione, appesantita da deja vu. Ricordai The Wolf Among Us, dove a un certo punto lamentammo la stessa accelerazione: qualcuno reagì a Bloody Mary come io ho reagito a Vallory, tipo "E questa così importante da dove salta fuori?" Athena poi ha diversi tratti in comune con la Beskha di Game of Thrones, mentre il peregrinare dei personaggi inizia ad assomigliare alla migrazione senza meta di The Walking Dead, con gli stessi equilibri precari e le missioni in coppia. Curioso che, come accadde con Wolf, rigiocando tutta la stagione dopo dieci anni mi sia trovato a ridimensionare questi difetti, che senza le pause di due mesi tra l'uscita di un episodio e l'altro mi sono pesati assai meno.
Veniamo alle scelte. Nel ruolo di Fiona, ho dato la colpa del piano non riuscito a Felix: l'ho fatto di proposito, perché era l'unico personaggio già morto e lo volevo preservare. Suppongo che nelle intenzioni dei Telltale mi sarei dovuto sentire molto in colpa dopo aver saputo di Athena, ma la mia coscienza è pulita. Proprio non riesco a fidarmi di Athena, e la mia bassa empatia mi ha anche spinto a impedirle di accoppare Cassius. Vedo invece che la considerazione di Vallory è stata praticamente unanime per tutti i giocatori: pochissimi hanno accettato di darle la mano. Ci mancherebbe.
Nei panni di Rhys, sono nella maggioranza (non schiacciante) che continua a non fidarsi di Jack, ma ciò non significa che all'opposto mi sia trovato del tutto a mio agio con la dolcezza tra Rhys e Sasha; ripensandoci forse qualche seme era stato piantato nel primo episodio, ma non me l'aspettavo. Sono anche rimasto col fiore in mano, davvero non sapevo se darglielo (sono nel 12% dei cinici, evidentemente!). Il cinismo mi si è sciolto quando si è trattato di non far cadere Sasha: ho trovato un colpo da maestro la gag, ci voleva qualcosa che ci ricordasse il tono buffonesco di Borderlands. La canzone "Pieces of the People We Love" dei The Rapture divenne per me un'ossessione dalla quale non sono ancora guarito, un decennio dopo.
4 - Piano B: Fuga (Escape Plan Bravo)
Regia: Martin Montgomery
Soggetto e testi: Breslau, Shorette, Burch
Design: Bernhelm, Maulding
Uscita: agosto 2015
Sinossi
>L'ultimo pezzo di Gortys va recuperato direttamente su Helios, nella sede dell'Hyperion. Fiona e Sasha convincono Scooter a preparare un razzo, mentre Rhys, sempre più perseguitato da Jack, recupera i resti di Velasquez per prendere le sue fattezze ed entrare nella sede della megacorporation. Guardato a vista dagli scagnozzi di Mallory, il gruppo capirà che Yvette li ha traditi, ma potrebbe essere l'ultimo dei loro problemi: spacciare Fiona e Sasha come dipendenti dell'Hyperion è arduo, mentre Rhys sta avendo serie difficoltà a contenere la sua passata ambizione.
Commento
Coprogettato da John Bernhelm, ex-Double Fine autore del prototipo di Steed oltre un anno prima, Escape Plan Bravo ha un respiro epico di tutto rispetto. Il tragitto dei protagonisti rimane interessante e solenne, pur nella sua relativa prevedibilità (specie per quanto riguarda Rhys e il suo rapporto con Jack). Parlando di scelte, come un quarto dei giocatori ho deciso di rivelare anche a Fiona e Sasha che Rhys ascolta Jack nella sua testa: ho preso la decisione a cuor abbastanza leggero, ma sul finale una frase di Jack me ne ha fatto già pentire. Poco più del 10% degli utenti, me compreso, non ha voluto che Fiona commemorasse Scooter dopo la scena che ha sconvolto i fan del franchise: non annoverandomi tra essi, non avendo in gran simpatia Scooter e soprattutto trovando il dramma che lo riguarda alquanto posticcio, ho preferito sorvolare sull'accaduto il più rapidamente possibile (avevo persino scelto di continuare a ingannarlo nel prologo!). Nella riuscitissima infiltrazione dell'Hyperion, mi sono schierato con la decisa minoranza che ha preferito non rivelare a Yvette che sotto Vasquez si cela Rhys: non provo particolare risentimento per un personaggio antipatico e mai approfondito, quindi ho preferito indagare di più e sfogarmi di meno. Più del 40% di noi ha pregustato e gustato la vaporizzazione dei turisti imbecilli ad opera di Fiona: gran trovata, senso di colpa zero; nella successiva fuga mi sono lanciato sul quadro, ma capisco che la maggioranza abbia scelto la statua (intrigante però l'apparizione di quella mappa: la scarsità coreografica dell'azione teppistica è stata compensata subito dalla sorpresa). Il dilemma finale di Rhys - dominare o non dominare Hyperion - deve aver colto nel segno, perché i giocatori si sono spaccati a metà: io ho scelto di rifiutare, più che altro per coerenza col comportamento che ho tenuto in tutto il gioco, e per continuare a riempire d'insulti Jack. Ingenuità? Due le scene culto, tra le migliori della serie: la repellente "Skin Pizza" e la visionaria sparatoria mimata, durante la quale sono rimasto davvero a bocca aperta, ammirato dal livello di demenzialità. La tradizione dell'accattivante canzone dei titoli di testa presenta questa volta la passionale e romantica "To the Top" dei Twin Shadow: ancora una bella scelta.
5 - La Cripta del Viaggiatore (The Vault of the Traveller)
Regia: Nick Herman
Soggetto e testi: Shorette, con Anthony Burch, Zack Keller
Design: Darin, Maulding
Uscita: ottobre 2015
Sinossi
Rhys fugge da Jack, non senza conflitti fisici e interiori, mentre Fiona riesce fortunosamente a salvare la pelle da un prevedibile tradimento. Quando la stazione di Helios precipita su Pandora, i due si salvano con dei pod. Rhys chiude dolorosamente il suo legame con Jack, mentre Fiona e Sasha sono costrette a eliminare la povera Gortys per arginare le conseguenze dell'apertura della Cripta. Terminato il flashback, scopriamo che fine abbia fatto Vaughn, chi sia il misterioso straniero che minacciava i nostri protagonisti e soprattutto affrontiamo vecchie sfide con una consapevolezza diversa...
Commento
Se i Telltale fossero sempre riusciti ad accomiatarsi da ogni serie come da questa, saremmo stati molto più disposti a chiudere un occhio su occasionali defaillance, perché The Vault of the Traveller è irresistibile, pure a dispetto di una rischiosa struttura narrativa un po' contorta, a doppio climax. Commedia e pathos s'intrecciano, i colpi di scena sono significativi e non fini a se stessi (le macchine sono i custodi dell'etica!), la spettacolarità è ai massimi livelli, motore permettendo. Cosa estremamente importante, questo quinto atto è il più rigiocabile, perché riassume e risente della maggior parte delle scelte fatte in precedenza, sia nelle sfumature emotive di molte sequenze, sia in cambiamenti più sostanziali. A dir il vero ho trovato solo il "sacrificio" di Sasha piuttosto forzato, ma la maniera in cui viene risolto è indovinata (Rhys che vuole curarla con le lacrime è da applausi). Veniamo alle scelte! Nei panni di Rhys, ho scelto di non salvare Yvette, perché la detestavo, non mi fidavo e l'idea di portarmela dietro non mi entusiasmava affatto: sono in minoranza, me ne vanto. Ho distrutto Jack del tutto, non per pietà ma perché volevo proprio chiudere il capitolo che lo riguardava: una decisione simbolica che ha quasi diviso i giocatori a metà. Poco prima di entrare nella Cripta ho ceduto alla tentazione di avallare, sia da parte di Rhys sia di Fiona, il legame tra Rhys e Sasha: lo so, ero stato critico sulla cosa in precedenza, ma sono stato preso alla pancia, sullo slancio dell'esaltazione. Ci siamo cascati praticamente tutti, stando alle statistiche! Eppure, rifiutando Sasha, si ha ancora di più la sensazione che sia l'ultimo dialogo tra Rhys e Fiona a rappresentare una vera, suggestiva connessione romantica. Siccome in questo universo trovavo abbastanza naturale la violenza, ho eliminato Finch senz'alcuna pietà (in leggera minoranza): credo che gli avrei sparato comunque, anche se non avesse bluffato su Sasha. Nell'interrogatorio dello "Straniero" ho lasciato che Fiona fosse la poliziotta cattiva: mi pare un ruolo abbastanza naturale per lei, come me l'hanno pensata la maggioranza dei giocatori. Due parole sul team da formare nel finale. Athena mi sembrava una candidata ovvia (praticamente l'abbiamo chiamata tutti), così come Springs, leggermente meno gettonata. Ho dovuto poi ripiegare su August e Cassius, ma quest'ultimo solo perché nel corso della stagione non mi ero mai dichiarato Cacciatore della Cripta e non avevo accesso a Zer0. Rigiocando tuttavia tutti gli episodi e compiendo scelte diverse, sono riuscito a creare un team alternativo molto più gustoso: selezionando Felix e usando i 9 milioni per assumere un Cacciatore professionista, avrete una geniale sorpresa! Un po' troppo malinconica nei titoli di testa "Retrograde" di James Blake, ma la serie, così pregna di un retrogusto western, non poteva trovare chiusura migliore del country di "My Silver Lining", cantata dalle First Aid Kit.