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Marvel's Guardians of the Galaxy -
The Telltale Series

(2017, Telltale Games - Krause, Latino, Williams, Maloney, Martinez, McManus, Darin)

I Guardiani della Galassia vengono reclutati dalla Nova Corps per affrontare il supercattivo Thanos, alla ricerca di un mistico artefatto chiamato Eternity Forge. Quando l'umano Star Lord, la dinamica aliena Gamora, Drax il distruttore, il procione Rocket e l'albero semovente Groot riescono incredibilmente ad avere la meglio, si prospetta loro un futuro diverso: il gruppo perde la sua forza coesiva, ognuno ha difficoltà a collaborare con gli altri. Star Lord realizza che l'Eternity Forge ha il potere di fargli rivivere gli anni passati con sua madre. L'apparizione di qualcuno interessato all'Eternity Forge cambierà le carte in tavola.

Analisi

DESIGN / SCENEGGIATURA

La licenza di Guardiani della Galassia è stata acquisita dai Telltale a cavallo del grande successo dei due lungometraggi omonimi Disney/Marvel prodotti tra il 2014 e il 2017, interpretati da Chris Pratt e Zoe Saldana. Nell'universo crossmediale di cui si cibano oggi le grandi fiere come il ComiCon e il mercato generale dell'audiovisivo ad alto budget, immerso per metà (se non di più) nella nostalgia, i Guardians of the Galaxy hanno trovato terreno fertile al cinema, ma già nella loro incarnazione originaria a fumetti combattevano sul fronte del vintage: la serie a cui si fa riferimento in questo caso non è l'originale Guardians of the Galaxy di Arnold Drake & Gene Colan, datato 1969, bensì il suo reboot - con personaggi diversi ma qualche legame narrativo - del 2008, a firma Dan Abnett & Andy Lanning. Questa rivisitazione crea una squadra di mercenari spaziali assemblando personaggi nati in altri contesti (semplifico aiutandomi con Wikipedia, i nerd doc abbiano pietà del sottoscritto): Peter Quill alias Star Lord è nato nel 1976 su un numero di Marvel Preview (così come Rocket Raccoon), Drax il distruttore era nel primo numero di Iron Man (1973), Gamora nel n. 180 di Strange Tales (1975), mentre Groot addirittura fu creato da Stan Lee, Jack Kirby e Dick Ayers nel 1960, in un numero di Tales to Astonish.

 

 

Il livello di fanatismo richiesto per l'apprezzamento del fumetto, evidentemente pensato per avere radici profonde ed emotive nell'universo Marvel, si è allentato sullo schermo, dove al pubblico non si è richiesta tanto l'appartenenza al verbo fumettistico marveliano, quanto un'appartenenza a un immaginario anni Ottanta, tra walkman, canzoni d'epoca e abbondanti ammiccate visive a classici del periodo quali Star Wars e Indiana Jones. In un certo senso quindi Guardians of the Galaxy è un pastiche-calderone di suggestioni da più media, quello che in futuro potremmo definire uno dei simboli dell'epoca che stiamo vivendo.
Confesso di essermi approcciato alla nuova serie episodica Telltale, supervisionata da Mark Darin, Sean Ainsworth e dallo sceneggiatore Zack Keller, in uno stato di indifferenza. Onestamente, il primo film della serie non mi ha colpito. Non si tratta della solita, trita e stremante divisione tra hater e fanboy, lo scrivo prima di essere trascinato nella fazione della polemica a oltranza: guardando il lungometraggio mi sono anche divertito, ma ho avuto serie difficoltà a entusiasmarmi com'è accaduto ad altri, forse anche perché non conoscevo affatto il marchio prima di entrare in sala. Ciò che mi ha deluso, rispetto alle aspettative che mi ero costruito, era l'assenza di un registro netto: il film era irriverente ma non troppo, autoironico ma non troppo, eroico ma non troppo, emotivo ma non troppo. Tanto di cappello al regista e sceneggiatore James Gunn per essere uscito indenne dagli inevitabili compromessi con la Disney, ma non mi sono messo in fila subito per il secondo capitolo (che recupererò, comunque). Nonostante ciò, l'equilibrio che in un mezzo lineare come il cinema ha stentato a coinvolgermi, è in fondo ciò è riuscito a reggere l'intera stagione, nonostante l'assenza di picchi.

 

 

Per la natura dell'interazione che cavalcano da cinque anni a questa parte, i Telltale non possono che cercare l'ossatura del loro Guardiani della Galassia nell'aspetto più emotivo delle vicende: la vendetta di Drax, il cinismo di Rocket, la capricciosità di Star Lord (motivata con un'infanzia negata), il tilt d'identità di Gamora, tutti elementi che possono minare la coesione di un gruppo esageratamente eterogeneo (e si sente quindi l'eco sempiterno di The Walking Dead). Preservare o meno gli equilibri interiori e sociali spetta ovviamente a noi giocatori, che controlliamo Peter Quill e occasionalmente gli altri Guardiani, e di volta in volta possiamo decidere chi ci sia più simpatico, ingoiando gli sguardi di rabbia o disprezzo di chi abbiamo deluso. La trovata dell'Eternity Forge, oltre a fungere da discreto motore narrativo del plot, visto che fa gola al villain principale, è molto utile per rafforzare il percorso psicologico ed emotivo dei Guardiani, cosa che poi è l'essenza delle Telltale Stories, con il sottesto di quello che per me è il tema portante del racconto, l'elaborazione del lutto. Da quest'ultimo concetto dipende la quasi totalità dei flashback interattivi, uno o più per ciascun episodio e per ciascun Guardiano, ottimo detonatore (specie nello struggente caso di Rocket) per un approfondimento caratteriale che al cinema mi era mancato, ma che forse risulterà superfluo a chi conosce il comic book. Peccato che il Forge a volte soccomba alla sua spudorata funzione di McGuffin, con un'attivazione contorta che allunga i tempi narrativi in modo non sempre fluido.

 

 

È istintivo pensare a Tales from the Borderlands, che divide con questo Guardians molto dello spirito e dell'atmosfera: sorprende meno se si pensa, com'è stato anni dopo confermato, che il team Telltale delle avventure di Rhys e Fiona si ispirò proprio al comic book Marvel, quando ancora la licenza non era stata nemmeno avvicinata. Rispetto a quel sottovalutato gioiello, Guardians è costretto, dal prestigio del marchio e dall'uso dei protagonisti ufficiali, a una maggiore timidezza: come succede con maggiore convinzione e forza in Batman, i Telltale cercano di trasmettere inquietudine suggerendo la vulnerabilità anche dei personaggi storici, ma l'iconicità dei personaggi, relativamente giovani, rende questo tipo di personalizzazione più timida, forse pure per volere della casa madre. Per il resto, la squadra fa di tutto per regalare una chance di interpretazione morale di ogni avvenimento e quasi di ogni dialogo, con scelte che ho trovato abbastanza significative (sul piano concettuale, chi cerchi superconseguenze pratiche nello svolgimento del plot lasci perdere). È vero, il Peter Quill finale può apparire incoerente e contraddittorio, ma ciò può dare fastidio solo se, come accadde per Bigby in The Wolf Among Us, non si accetta che l'interattività delle "Telltale Stories" esiste più di quanto si sia disposti a credere: la coerenza è la nostra responsabilità ed è il gameplay, anche quando falliamo nel garantirla. O soprattutto quando falliamo.
Nonostante la sostanza dell'interazione, costituita da scelte di dialogo e prese di posizione, non sia cambiata, il team si è impegnato a offrire le solite piccole variazioni d'interfaccia per vivacizzare il ritmo: nulla di trascendentale, ma ho trovato il dosaggio più meditato e omogeneo del solito.

 

 

Alcune scene di Quick Time Event sono molto piacevoli (specie per l'uso della doppia pistola di Star Lord) e sono indovinate le possibilità di attivare gli stivaletti a reazione di Peter per esplorare una location anche in verticale, e di comunicare a distanza con gli altri compagni per ottenere opinioni sulla situazione.
In fin dei conti la mia reazione ai Guardians of the Galaxy telltaliani è la stessa avuta davanti al primo film: palla al centro, seppur non per le stesse ragioni, perché i personaggi mi sono arrivati molto di più stando davanti al monitor. Il paragone con Tales from the Borderlands viene vinto a mani basse da quest'ultimo, però a mio parere la maggiore difficoltà di una licenza come Guardians comportava un gioco d'equilibrismo più complesso, eseguito in fin dei conti piuttosto bene. Dispiace solo che il progetto sia stato seppellito in un marketing che ha preferito cavalcare Batman e Minecraft Story Mode, dilazionando gli episodi a cadenza bimestrale, suggerendo l'idea che il management per primo avesse smesso di crederci. Combinando quest'assenza di entusiasmo a quella del pubblico che inizia a ritenere stantìa la formula Telltale, si rischia di non notare che il team di Darin, Keller e Ainsworth sembra invece averci creduto fino in fondo. Da solo?

 

 

GRAFICA

Jesse Maccabe ha scelto una direzione artistica molto rischiosa per Guardians of the Galaxy: a differenza dei classici stili Telltale contrastati e/o bui, come gli indovinati look di The Wolf Among Us e anche degli ultimi Batman e The Walking Dead: A New Frontier, qui si sceglie la luce. Colori vibranti, illuminazione spesso diffusa, forme bene in vista: in teoria un cambio di rotta non si può accogliere che con calore, però dobbiamo ricordare che l'engine Telltale Tool soffre il peso degli anni quando si parla di dettaglio poligonale e rigging di corpi e volti. Tutta questa solarità ne evidenzia ancora di più i limiti, come accadde - pur in un dettaglio inferiore data l'età - nei vecchi CSI. I personaggi, progettati da Brian J Silva, non possono assomigliare alle loro controparti dal vero per ragioni contrattuali (e anche artistiche, non essendo la serie un tie-in totale del lungometraggio) e non sono tutti efficaci: Star Lord mi ha ricordato il George Stobbart 3D di Broken Sword 3 e Broken Sword 4, con un pizzico del Jack Kong del Ghostbusters targato Filmation.

 

 

Il problema è che la sua mobilità facciale sembra un po' incerta, così come vagamente imbalsamato sembra Rocket. Funzionano di più Gamora e Drax, anche grazie a un solido lavoro di texture. Nulla di realmente spiacevole, nemmeno negli ambienti di Erik Ose, ma nel contesto così cinematografico dei giochi Telltale, non ci si può permettere di essere soltanto passabili, e non posso fare a meno di notare che la recitazione è più espressiva in Frontier e Batman, nonostante le animazioni siano dirette da Jeff Sarre, un telltaliano della primissima ora (ora di Sam & Max, per capirci). Tutto il team grafico avrebbe davvero bisogno di un nuovo motore, magari di un bell'Unreal Engine: ma da quanto lo stiamo scrivendo?

 

 

MUSICHE E SONORO

Se non altro il franchise legittima il recupero di una felice usanza lasciata da parte in Batman e The Walking Dead: A New Frontier: le canzoni di repertorio, sulle quali i Telltale, quando vogliono, non badano a spese. Per un marchio che usa come icona un walkman a musicassette, il sapore anni Ottanta è irrinunciabile, ma si va anche più indietro. Già nel menu si ascolta Livin' Thing (1976) dell'Electric Light Orchestra (che Gunn voleva inserire nel primo film), e nel resto della partita ci sono Why Can't I Touch It? (1979) dei Buzzcocks e You Make My Dreams (1980) di Hall & Oates, "This Town Ain't Big Enough for Both of Us" degli Sparks, "Shambala" dei Three Dog Night, Put a Little Love in Your Heart di Jackie DeShannon, "Stone Cold Crazy" dei Queen e "Crazy on You" delle Heart. Il vintage musicale è l'aspetto più irresistibilmente ricattatorio dei Guardiani della Galassia e l'adattamento dei Telltale non vuole giustamente essere da meno. Promosso, al punto che il buon Jared Emerson-Johnson nella colonna strumentale cerca di non sfigurare, ma per un orecchio non allenato si fa fatica a distinguere una forza particolare del suo contributo.

 

 

Al doppiaggio i fan inglesi hanno dovuto accettare voci e attori diversi da quelli ammirati al cinema: inevitabile per una questione di costi. Scott Porter (Lukas in Minecraft Story Mode e Luke nella seconda stagione di The Walking Dead) è un buon Peter Quill, l'inglese Emily O'Brien è Gamora, il misconosciuto Brandon Paul Eells è Drax, mentre Rocket è addirittura il veterano Nolan North, più famoso come Nathan Drake negli Uncharted: la sua voce non mi sembra però sufficientemente caratterizzata per lo sfrenato procione. Il buon Adam Harrington, indimenticabile Bigby di The Wolf Among Us, si accontenta di pronunciare in mille versioni diverse il mitico "I am Groot", l'unica frase con cui comunica l'arbusto antropomorfo.

Revisione: 11/2017

 

 

NOTE TECNICHE SULLA PRIMA EDIZIONE (Win/Mac, Xbox One, PS4, iOS / Android)

La serie è partita in digitale, multilingua ma senza l'italiano, nell'aprile 2017 su Playstation 4, Xbox One, iOS / Android, Windows / Macintosh (questo un grande ritorno, usando le librerie grafiche Metal): le versioni PC sono state disponibili su Steam e Good Old Games, richiedendo CPU Core 2 Duo a 2.4 GHz, 3Gb RAM, scheda grafica da 1Gb minimo GTS450. Nonostante la resa grafica inferiore dovuta alle scelte stilistiche, Guardians of the Galaxy si muove con la stessa versione aggiornata del Telltale Tool che ha mosso Batman e The Walking Dead: A New Frontier: per tale ragione, sarà difficilissimo ottenere un frame rate decente sotto Windows senza una scheda grafica con memoria GDDR5, a meno che non si accetti di disattivare molti effetti come i cambi di fuoco e la profondità di campo, e abbassare la risoluzione (peccato però: almeno questi fattori aiutano l'esperienza coreografica).

 

 

Ci vorrebbe però un miracolo per fare a meno dei maledetti microstutter del motore, non dipendenti dalla configurazione ma dalla malaugurata tendenza a caricare al volo texture e shader nell'ambito di una stessa scena. Le scelte secondarie, diverse da quelle importanti elencate nel riepilogo alla fine degli episodi, erano all'inizio della stagione sempre registrate sul vostro account sul sito dei Telltale, ma il funzionamento della feature è sempre stato altalenante, tanto da essere stata ultimamente cancellata. Nel maggio 2017 sono state pubblicate negli Stati Uniti e in Europa versioni retail per Playstation 4 e Xbox One, come sempre contenenti solo il primo capitolo, richiedendo il dowload gratuito dei successivi una volta resi disponibli.
Dopo il fallimento dei Telltale nell'autunno 2018, la stagione è stata rimossa dalla vendita su tutti i canali.

 

 

Credits (Win/Mac, Xbox One, PS4, iOS/Android)

Direzione creativa: Mark Darin, Zack Keller, Sean Ainsworth
Regia episodi: Jonathan Stauder, Jason Latino, Mark Droste, Chris Rebbert
Soggetti e testi: Zack Keller, Nicole Martinez, Tim Williams, Jessica Krause, Megan Thornton, Josh Trujillo, Ross Beeley
Design degli episodi: Molly Maloney, Mark Darin, Brian Freyermuth, Emily-Grace Buck, Matt McManus, Jean-Francois Guastalla, Matt Boland, Connor Cleary
Basato sul fumetto omonimo di: Dan Abnett & Andy Lanning, per Marvel Comics
Produzione: Michael Gallo, Anne Cunningham
Executive producer: Justin Lambros
Direzione artistica: Jesse Maccabe
Ideazione grafica: Robin Chyo, Jason Courtney, Armand Dacuba, Johannes Holm,Patrick Jensen, Brian Matyas, Rolf Mohr, Gray Rogers, Derek Stratton
Supervisione modelli e grafica dei personaggi: Bryan J. Silva
Direzione grafica degli ambienti: Erik Ose
Luci: Leif Estes, Craig Schiller, Derek Godat
Direzione dell'animazione: Jeff Sarre
Supervisione della coreografia: Kyle Schaugaard (ep.1), Keenan Manely (2), Calvin Huang (3), Ryan D. Chan (4), Erin King (5)
Tecnici grafici supervisori: Michael Perretta (effetti), Ricky Lee O'Connor (rigging)
Supervisione grafica dell'interfaccia: David Reed Monroe, Adrianne Pugh
Supervisione della programmazione: Jason Kim (ep.1,3,5), Michael Carpenter (2,4)
Telltale Tool: Kevin Bruner, Zacariah Litton, Jonathan Sgro, Randy Tudor, David Brady, Lex Chesler, Matt Davidson, Scott Eberline, Ben & Tim Ingram, Sofy Kabachek, Alex Montgomery, Son Nguyen, Mike Parsons, Karen Petersen, Bernd Raabe, Indy Ray, Ceri Stagg, Nicholas Van Sickle, Jesse Ziglar, Nate Trost
Musiche: Jared Emerson-Johnson
Brani di repertorio: Livin' Thing, Why Can't I Touch It?, You Make Me My Dreams, Crazy on You, Dancin' in the Moonlight, Shambala, This Town Ain't Big Enough for Both of Us, Put a Little Love in Your Heart, Stone Cold Crazy
Supervisione sound design: Greg deBeer
Direzione del doppiaggio: Will Beckman
Voci principali: Scott Porter (Star Lord), Emily O'Brien (Gamora), Brandon Paul Eells (Drax), Nolan North (Rocket), Adam Harrington (Groot), Fryda Wolff (Lylla), Sumalee Montano (Mantis), Mark Barbolak (Yondu)
Direzione del testing: Michael Daglow

 

 

Episodi

Ciò che segue è un elenco particolareggiato (con spoiler!) degli episodi che compongono Marvel's Guardians of the Galaxy - The Telltale Series, con cast artistico specifico, trame e un commento che approfondisce quanto già detto nella scheda generale e lo contestualizza alla singola puntata.

1 - Tangled in Blue
Regia: Jonathan Stauder
Soggetto e testi: Zack Keller, Nicole Martinez, Tim Williams
Design: Maloney, con Darin, Freyermuth
Uscita: 18 aprile 2017

Sinossi
La Nova Corps recluta i Guardiani per abbattere Thanos, alla ricerca di un artefatto su un pianeta dell'estinta razza Kree. Star Lord accetta, sicuro dell'aiuto di Rocket e di una sua nuova arma. I due scendono sul pianeta con Gamora, Groot e Drax, ansioso di vendicare la morte della sua compagna e di sua figlia. Dopo un difficile combattimento, Thanos muore e i cinque mettono le mani sull'Eternity Forge, il misterioso manufatto. Dopo questo climax nel loro rapporto, i Guardiani sembrano perdere la coesione. Drax è deluso per non aver portato a termine la vendetta di sua mano. Gamora è in conflitto per aver ucciso quello che comunque era stato per lei una sorta di padre (e teme la reazione della sorella Nebula alla notizia). Rocket vorrebbe fermarsi e godersi la bella vita. Solo Groot sembra aver a cuore il gruppo. Star Lord / Peter Quill scopre invece che l'Eternity Forge gli permette di rivivere ricordi che riguardano sua madre: sarà per questo motivo che l'oggetto misterioso è così ricercato da Hala, superstite dei Kreel?

Commento
Giusto perché arrivavo dai drammi di A New Frontier mi ero riproposto di rendere Star Lord uno spaccone dalla battuta inappropriata, un po' fetente. Il proposito non avrebbe retto per tutta la partita. Ho subito chiesto alla Nova Corps il depennamento dei reati futuri e ho iniziato a reggere le smargiassate di Rocket. Il mio proposito ha tenuto fino all'impopolarissima (5% dei giocatori!) scelta di sottolineare a Drax la sua mancata vendetta, e poi ancora (col 33%) nel suggerire egoisticamente a Gamora di non contattare sua sorella Nebula. Al bar ho continuato a fomentare Rocket. Già sulla Milano il giorno dopo ho iniziato a pentirmi di tanto cinismo, consolando in parte Drax e soffermandomi con più attenzione su una delle scelte fondamentali dell'episodio: cosa fare del corpo di Thanos? Con il 76% degli utenti ho deciso di consegnarlo alla Nova Corps: non era tanto una questione di correttezza o di lealtà verso Gamora. Siccome avevo paura della reazione di Nebula, ho ritenuto che affidarmi alla Nova Corps avrebbe diminuito le possibilità che la morte di Thanos trapelasse (certo, dopo la festa dovrebbe essere un problema molto relativo). Rocket se l'è legata alla zampa, e anche per questo ho deciso col 52% di far valere la mia fama con i poliziotti e richiedere la paga subito (ma non ho lasciato che l'agente mi toccasse la pistola, ehm). Nel flashback con la mamma di Peter, ho deciso di canalizzare me stesso: non avevo nessuna voglia di scusarmi per averla fatta pagare al bullo, in macchina sono stato polemico, e alla fine (col 16%) mi sono rifiutato di fare promesse. Cuore di pietra. Nell'ultima importante decisione, portare Drax o Gamora sulla nave di Hala, ancora una volta sono stato nella netta minoranza (14%) che si è fatta accompagnare da Drax. Nulla contro Gamora: a dir il vero mi sentivo ancora in colpa con Drax per avergli rovinato i sentimenti di vendetta, quindi gli ho dato questo... contentino!

2 - Under Pressure
Regia: Jason Latino
Soggetto e testi: Nicole Martinez, con Jessica Krause, Tim Williams
Design: Buck, con Freyermuth, McManus
Uscita: 6 giugno 2017

Sinossi
Peter è miracolosamente sopravvissuto allo scontro con Hala: com'è possibile? Il segreto dev'essere nell'Eternity Forge, ma le strane rune comparse sull'artefatto possono essere interpretate solo da Nebula, sorella di Gamora, non molto disposta a collaborare dopo che Thanos è stato ucciso. Dopo una sosta a Rajak per riparare la nave da Yondu, Rocket comincia a pensare che l'Eternity Forge possa essere un modo di riportare in vita Lylla, defunta anni addietro nel laboratorio in cui insieme vennero sottoposti ad atroci esperimenti. Dopo alterne vicende, i nostri tornano sul pianeta dei Kree e capiscono che il prossimo passo per sbloccare tutti i poteri del Forge è raggiungere il lontano pianeta di Emnios. Ma cosa potranno significare le visioni di Peter che riguardano sua madre?

Commento
Bell'episodio, che mi ha fatto saltare ogni possibile strategia pregiudiziale che mi fossi proposto. Uno dei motivi per cui, con il 58% dei giocatori, ho dato priorità all'esperimento romantico e disperato di Rocket, era che nel primo episodio avevo procrastinato ogni contatto tra Gamora e Nebula, quindi mi sembrava coerente non affrettarmi. Ero anche però molto interessato a vedere il lato umano di Rocket, che mi è sempre sembrato monocorde, e non me ne sono affatto pentito! Il flashback tra lui e Lylla mi ha commosso molto di più delle ultime puntate di A New Frontier! Ho trattato la lontra (mi pare che lo sia) con il massimo rispetto e la massima dignità: le ho detto che intendevano sopprimerla (col 31%) e alla fine ho accettato di farmi salvare, come ultimo atto d'amore (col 17%: ora all'83% penserete che sia senza cuore!). Dopo aver imprigionato Nebula, durante il colloquio con lei ho scelto la linea morbida, ma col 66% dei giocatori ho chiesto a Gamora di uscire dalla stanza, quando l'atmosfera si stava facendo troppo irrespirabile. Non me la sentivo affatto di lasciare le due sorelle insieme, perché non so nemmeno a cosa si riferisse Nebula quando stava accennando a un episodio sgradevole del loro passato (né ho insistito per conoscerlo), così ho optato per Drax come carceriere di Nebula durante la nostra spedizione: credo che sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché ormai Gamora non si fida più di me (in fin dei conti, il taglio della storia diventa così più originale rispetto al film, non mi dispiace). Con l'86% degli utenti ho voluto consolare Rocket e gli ho consigliato di non buttare il computer rotto da polso: parte perché mi aveva commosso la sua storia, parte perché, con il funzionamento dell'Eternity Forge ancora misterioso, non è detto che la questione Lylla non si possa risolvere più avanti. Linea morbida o meno, con estrema severità, insieme al 20% dei giocatori, ho scelto di lasciare Nebula prigioniera durante l'assalto dei Kreel: c'è qualcosa che non mi convince nel rapporto tra le due sorelle, vorrei evitare che si trovassero faccia a faccia senza precauzioni. Sul finale non ho voluto dare speranze a Rocket mentre ci avvicinavamo a Emnios: come me l'ha pensata il 38% degli altri utenti. Non sono ancora convinto che quella delle visioni sia sul serio la madre di Starlord... Colonna sonora tra il classico di Dancin' in the Moonlight e la divertente This Town Ain't Big Enough For Both Of Us degli Sparks.

3 - More Than a Feeling
Regia: Mark Droste
Soggetto e testi: Meghan Thornton, con Jessica Krause, Zack Keller
Design: Guastalla, con McManus
Uscita: 22 agosto 2017

Sinossi
Dopo che l'Eternity Forge fa rivivere a Starlord un altro ricordo della madre e a Gamora la ragione della sua separazione da Nebula, i nostri eroi raggiungono il segreto di Emnios: si tratta di Mantis, una Empath in grado di leggere le emozioni altrui. Peter scopre di essere il "Celestial One", l'essere designato a decidere il destino dell'Eternity Forge: distruzione o potenziamento? Decisione non facile da prendere, perché Drax, Rocket e lo stesso Quill hanno ben interesse a usarlo per riportare in vita i propri cari, ma Gamora e Groot sono fermamente contrari. Prenderete la decisione giusta?

Commento
Puntata non memorabile come la precedente, ma l'andamento narrativo non lineare, con due flashback/visioni all'inizio, mi è piaciuto parecchio: tiene desta l'attenzione. Nello scontro col bullo nel negozio di dischi, non ho avuto dubbi, e dovete perdonarmi: col 20% degli utenti gliele ho date di santa ragione, fino alla fine. Mi spiace per la mamma, ma pentimento zero. Nell'adestramento con Gamora e Nebula, ho anche deciso di arrivare fino alla fine e di sconfiggerla (col 44%), perché pensavo fosse coerente con una durezza che si aspettava da me, tuttavia durante la missione, insieme al 62% di noi, le ho dato l'oggetto del contendere per dimostrarle la mia buona fede. Avrete capito che non vado per il sottile in quest'esperienza, quindi col 60% e Peter mi son dato una sonora quantità di ceffoni con Gamora: gag molto centrata. Con Mantis non sono stato affatto aperto, per una volta allineandomi con Gamora: col 26% non le ho concesso di prendere la mia arma, e con l'8% le ho comunicato di star fuori dalla mia mente. Come primo membro dei Guardiani da analizzare, ho scelto Rocket (25%): Drax in seguito mi ha rimproverato, perché secondo lui non era il caso di far venire a galla il suo dolore, però mi vergogno ad ammettere che l'ho selezionato soltanto pensando a un'interazione divertente. Fatale superficialità? Quando si è trattato di suggerire a Gamora cosa fare di Nebula, mi sono attenuto alle mie linee guida sin dal primo episodio: rottura. Di conseguenza, in netta minoranza, col 18% non ho convinto Gamora a fare la pace, e addirittura con un risicato 7% ho deciso di allontanare Nebula. Ammetto che sto usando questo Guardians of the Galaxy per sfogarmi e scegliere strade non di immediata soddisfazione. Nessun eroe qui: insieme al 30% di noi ho detto a Mantis che non mi sembrava di rispondere alla sua descrizione del Celestial One! Come apice di questo atteggiamento scriteriato, io e il 38% dei giocatori abbiamo deciso di potenziare il Forge invece di distruggerlo: più che per me stesso o Drax, l'ho fatto per Rocket. Mi sono troppo affezionato a Lylla, tanto che poco prima nel locale avevo già preso la decisione e l'avevo confermata (7%) all'amico procione. La piacevole canzone "Shambala" dei Three Dog Night dà vita a una sequenza divertente ma che forse poteva essere coreografata con tempi appena più serrati.

4 - Who Needs You
Regia: Chris Rebbert
Soggetto e testi: Josh Trujillo, Ross Beeley, Krause, Williams
Design: Boland, con Cleary
Uscita: 10 ottobre 2017

Sinossi
Sfuggiti all'ira di Hala per miracolo, i Guardiani continuano a litigare. Peter è diviso tra Rocket e Gamora, di visioni a dir poco opposte, e la crescente ostilità sta mettendo a repentaglio la salute di Mantis. Precipitati nel sottosuolo del pianeta, i nostri eroi riescono fortunosamente a fuggire, dopo essere finiti nelle viscere di un mostro orrendo e aver riparato la Milano. La fuga tuttavia comporta un sacrificio che sembra dare il colpo di grazia all'unità dei nostri...

Commento
Ho gradito molto la compattezza di questa puntata, con un'unità di luogo che ha inquadrato bene i conflitti drammatici. Non sono molto disposto a credere alla morte reale di uno dei componenti del gruppo, visto che l'Eternity Forge è ancora in giro. Interessanti alcune sezioni d'interazione fisica con l'ambiente, quasi stealth e quasi platform. Ce ne vorrebbero di più nei titoli Telltale, perché modificano piacevolmente il ritmo dell'interazione. Nel flashback di Peter, dopo l'incidente in auto con la mamma, non sono proprio riuscito a negarle (con l'84% dei giocatori) un ultimo campeggio, anche se pensavo seriamente che, nelle sue condizioni, non fosse una grande idea. Nel bel flashback di Drax con sua figlia, le ho detto che la "paura non contava"; al momento della prova col salto nel vuoto, ho scelto una terza via: invece di spingerla o tirarla indietro, ho aspettato che lei stessa prendesse una decisione. Bello avercelo consentito, Telltale! Come nota comica, solo il 2% di noi ha accolto la creaturina con un ceffone: non guardatemi male, non mi fidavo affatto. Nella litigata Gamora-Rocket, ho scelto col 73% di seguire l'aliena: nel corso della stagione non sono stato molto gentile con lei, però in questo caso l'aggressività di Rocket mi è parsa fuori luogo. Non ho voluto tuttavia smentirmi, così quando Gamora poco dopo mi ha detto di voler lasciare i Guardiani, ho assecondato la sua richiesta (disorientandola un po'). Nell'alleggerimento della zavorra, io ho buttato tutto quello che avevo eccetto la foto della mamma (potrei anche essere d'accordo sul distacco totale, ma non pesava nulla!), ho imposto a Mantis di buttare il guantone e ho lasciato che Rocket tenesse la sua arma gigante, anche se poi l'ha abbandonata convinto dal mio esempio. Dovendo scegliere da quale parte del mostro uscire, il 64% di noi ha chiaramente scelto con entusiasmo il didietro. Ci mancherebbe. Nella mia partita, Drax ha espresso il desiderio di sacrificarci per salvarci: col 77% ho accettato. Ricordavo bene che Gamora confidava nella mia capacità di proteggere tutti, ma qui il discorso era diverso: mi sembrava giusto e romantico esaudire il desiderio di Drax, ragion per cui nella scena finale non ho nemmeno accettato le accuse di Gamora. Al termine della partita, la mia situazione è la seguente: l'unico Guardiano rimasto nel gruppo è Rocket! Il resto è una tragedia: Gamora e Groot hanno levato le tende, Nebula ci ha traditi, Drax è morto e Hala ha il potere dell'Eternity Forge. Sono proprio un gran guardiano. In colonna sonora si ascoltano "Put a Little Love in Your Heart" e, molto bene utilizzata in una sequenza d'azione. "Stone Cold Crazy" dei Queen.

5 - Don't Stop Believin'
Regia: Jason Latino
Soggetto e testi: Jessica Krause
Design: Maloney, con McManus, Boland
Uscita: 7 novembre 2017

Sinossi
Quando il figlio di Hala, Ball-Din, si propone per aiutare i Guardiani a tradire sua madre e condurre il suo popolo a più miti consigli, Peter deve ricostruire i legami perduti con gli altri membri del gruppo. Grazie all'aiuto di Mantis e di Groot, si ricollega mentalmente a Drax, Gamora e Rocket, riunendo il team. Si organizza un piano per l'assalto alla nave di Hala, però rimarrà da risolvere un ultimo quesito: come utilizzare il poco potere rimasto nell'Eternity Forge? Ha veramente senso riportare in vita chi non è più tra noi?

Commento
Episodio finale parecchio ricco di scelte e gestito, nella sua modularità, con molta più fluidità rispetto alla chiusura di The Walking Dead: A New Frontier. Un buon finale, in definitiva. All'inizio mi son preso allegramente gioco di Ball-Dinn, ma ho comunque accettato la sua proposta di risparmiare la vita di Hala. Dopo il gustoso flashback nella mente di Groot, ho ricostruito i legami grazie a Mantis, scegliendo - a memoria - concetti come "frustrazione", "incazzatura" e "eroismo". Privilegiando Drax (col 75% degli utenti), come ho sempre fatto dall'inizio della stagione, sono andato a recuperarlo e l'ho consolato dicendogli che non può morire perché invincibile. Più delicata la successiva gestione di Gamora, della quale nel corso della mia run non ho voluto mai essere troppo amico: per consolarla ho giustificato le sue passate azioni come cause di forza maggiore, esortandola a fidarsi di me e della sua forza. Senza esagerare coi sentimentalismi. Secondo il codice, come il 19.7% dei giocatori ho avuto "sentimenti contrastanti" verso i Guardiani, ed è vero: mi piace molto che mi sia stata data la possibilità di non dare per scontato lo spirito di squadra. Nella divertente scena del discorso motivante, ho dato del "saccente" a Rocket, ho presentato Drax come portatore di distruzione doc, ho definito Gamora "un'amica fantastica" e Groot come "il cuore dei Guardiani". Hanno gradito tutti! Nella distribuzione dei compiti nell'attacco, ho assegnato Rocket all'hacking, Groot alla sottrazione dell'elmo (ero influenzato dal flashback, immagino), Drax alla distrazione e Gamora alla protezione dell'hacker. Nel confronto tra Gamora e Nebula sull'astronave ho salvato comunque la sorella in pericolo di vita, rompendo così paradossalmente e definitivamente i legami con lei, ma dichiarandole il mio affetto. Nello scontro con Hala, è azzeccata la scelta di Crazy on You delle Heart. Nel gran finale, come appena l'8% degli altri utenti (che strano!), ho risparmiato Hala e la sua armata, lasciando che Ball-Dinn uccidesse la regina sua madre. Avevo promesso che avrei lasciato a lui il comando, non ho visto nulla che mi abbia fatto cambiare idea. Immaginavo che avrei dovuto decidere chi resuscitare nel finale: l'82% di noi non ha saputo resistere alla tentazione, ma - nonostante all'inizio della stagione fossi di idea diversa - ho lasciato perdere la madre di Quill. Nel flashback relativo mi ero anche riappacificato con lei, accendendo il fuoco con semplici e poco pericolosi fiammiferi. Ho scartato la figlia di Drax, perché ero contento che avesse finalmente elaborato il lutto, quindi non mi rimaneva che una scelta, selezionata dal 24% di noi: la delicatissima Lylla, uno dei personaggi più simpatici della stagione. Mi sono anche un po' commosso alla fine. Subito dopo, non ho spinto Mantis a unirsi ai Guardiani, lasciandola libera di vivere l'esistenza che le era stata preclusa.
Per quanto riguarda le mie statistiche finali... I miei Guardiani preferiti, dal più sostenuto al meno appoggiato: Drax, Gamora, Groot e Rocket. Il mio Peter è risultato leale, Rocket speranzoso, Gamora resiliente, Drax ispirato, Groot... beh, "Io sono Groot".