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The Expanse: A Telltale Series

(2023, Deck Nine / Telltale,
Stephan Frost, Jonathan Zimmerman, Christopher Sica)

Dopo aver lasciato l'APE (Alleanza dei Pianeti Esterni), per un conflitto col suo leader Anderson Dawes, che ha messo una taglia sulla sua testa, Camina Drummer è in fuga perenne. È cinturiana, proviene cioè dalla Cintura di Asteroidi, i cui abitanti vivono nello sfruttamento da parte della Terra e di Marte. Camina si è reinventata primo ufficiale dell'Artemide, un'astronave di spazzini, equipaggi che si danno al recupero di pezzi di ricambio da relitti. L'ambiguo capitano Cox ha ricevuto una dritta: una nave alla deriva nasconderebbe un bottino che cambierebbe la vita di tutti. Camina affronterà la ricerca e le sue conseguenze, mentre proverà a farsi accettare dall'equipaggio: la pilota Khan (terrestre come Cox), i gemelli Arlen e Rayen (cinturiani come lei), il medico Virgil (provenienza Luna) e Maya, ex-marine di Marte.

Analisi

DESIGN / SCENEGGIATURA

Non si può dar torto all'LCG Entertainment, publisher proprietario degli asset della fu-Telltale, se ha deciso di rilanciare in pompa magna uno dei marchi più famosi delle avventure narrative con una stagione di avventure episodiche dedicate a The Expanse: la serie tv di fantascienza (2015-2022), tratta dai romanzi di James S. A. Corey (pseudonimo della coppia Daniel Abraham & Ty Franck) è diventata comprensibilmente un culto. Non avendo un vero gruppo di sviluppo interno, l'LCG/Telltale si è affidata alla creatività dei Deck Nine Games, che debuttarono in sordina con Life Is Strange: Before the Storm (2017) e che, per quanto mi riguarda, hanno convinto con Life Is Strange: True Colors (2021). Missione: riprendere la strategia e lo stile Telltale, cioè ricavare visual novel molto cinematografiche costruendo storie su universi preesistenti e licenze prestigiose.

 

 

Il primo passo di un'analisi è quindi chiedersi se The Expanse: A Telltale Series riesca a cogliere l'essenza dell'omonima serie tv. Stephan Frost e i suoi sceneggiatori Jonathan Zimmerman, Andy Auseon e Iris Dauterman amano e conoscono la saga: lo si capisce dalla scelta e dalla caratterizzazione assai precisa della protagonista, Camina Drummer, un personaggio carismatico e curioso che acquisisce in tv uno spazio sensibile solo dalla terza stagione. Camina sarebbe un'ottima scelta, perché è una Cinturiana, per giunta nemmeno schieratissima con la resistenza della Cintura contro Terra e Marte, ergo è un ideale punto di vista equidistante tra le forze in gioco in questo profondo universo narrativo. Teoricamente quindi la sua storia, prequel delle vicende narrate nella prima stagione della serie, dovrebbe far appiedare anche chi non conosca quest'ultima: nella pratica tuttavia la complessità di The Expanse mette un po' nei guai i Deck Nine. Nei dialoghi sono tantissimi i riferimenti a concetti e personaggi che non si incontrano mai nel gioco, e secondo me è assai complicato, per chi sia a digiuno totale di quest'universo, "sentire" davvero il peso di quello che succede. Capirlo non è un problema, ci si arriva, ma per emozionarsi credo sia necessario arrivare preparati.

 

 

Da un lato perciò The Expanse: A Telltale Series parla meglio a chi conosce lo show, da un altro secondo me fatica a coglierne il respiro colossale, perché per tutti i cinque episodi della storia principale ci dà il controllo solo di Camina. Chi abbia visto la serie forse concorderà con me nel ritenere suo principale pregio la coralità, legata anche al senso etico profondo che i "Corey" vogliono trasmettere: le azioni dei potenti hanno ripercussioni sui piccoli, la ribellione di quest'ultimi ha però il potere di arrivare in alto, mentre decine di diversi punti di vista sulle tensioni sociali, politiche e di sopravvivenza si confrontano costantemente, modificando le interazioni tra un cast enorme. Tutti hanno ragione dal loro punto di vista, tutti hanno potenzialmente torto se non accetteranno che c'è un solo destino: quello dell'intera umanità. Ecco, la nuova serie Telltale offre solo un piccolo dettaglio di questo grande affresco, evocandolo fuori campo. La storia di The Expanse: A Telltale Series funziona pure, sia chiaro, ma è appunto... solo una, non diventa mai "tante". L'episodio extra Archangel, che vede mattatrice la mitica vicesegretaria delle Nazioni Unite Chrisjen Avasarala, aiuta ma non compensa il limite, perché non basta e soprattutto è a sua volta un prequel che non s'intreccia con la storia principale del gioco.

 

 

Nel gameplay il lavoro di Christopher Sica e del suo team sposa la strategia Telltale post-Walking Dead: ci sono i dialoghi con scelte relazionali più o meno importanti (i bivi più pesanti sono indicati chiaramente) con riepilogo finale, così come ci sono i quick time event, in onestà qui così lenti ed elementari da risultare superflui, con contorno di una gestibile sezione stealth nel secondo episodio. Fortunatamente questo sottogenere si è evoluto un po' da quell'epoca, e ho trovato in The Expanse più echi del dimenticato Marvel's Guardians of the Galaxy, nell'idea di un sistema di controllo diretto peculiare, che stimola l'esplorazione degli ambienti: in questo caso parlo del movimento a gravità zero, al quale è necessario abituarsi per evitare chinetosi, ma che alimenta molto l'atmosfera dei relitti, metaforicamente decadenti come la moralità delle situazioni. Apprezzabile ma non sempre narrativamente coerente, negli episodi più ansiogeni, la possibilità di raccogliere registri di bordo e materiale di recupero per ottenere qualche achievement.

 

 

A differenza di alcuni lavori meno riusciti dei Telltale, ho trovato in The Expanse un'intrigante costruzione delle scelte, nelle conseguenze emotive o almeno coreografiche sull'esito finale della vicenda. Sicuramente ha pesato che nel terzo e quarto episodio ne mancassero di fondamentali, però in effetti ciò che scegliamo di fare o non fare nel primo e nel secondo episodio ha conseguenze dirette nell'epilogo, a sua volta abbastanza modulare. Certo, non tutte le conseguenze sono prevedibili alla prima run, ma Camina deve improvvisare in un mondo difficile: si scommette con lei alla cieca, a volte bene e a volte male, perciò l'immedesimazione poggia su basi di realismo. È possibile davvero crearsi un percorso che risparmi la vita alla maggior parte dell'equipaggio, o un altro che all'opposto sia una vera strage. C'è uno stimolo alla seconda run, indispensabile perché - forse a causa di un budget relativamente ridotto rispetto alla qualità audiovisiva che si voleva mantenere - si possono attraversare i cinque episodi all'incirca in 6 ore: i 40 euro a prezzo pieno mi sono sembrati perciò troppi, anche se come sempre il difetto è rientrato col tempo, tra saldi sostanziosi e un sospetto tempestivo adeguamento di listino a 24 euro (forse ci si è accorti dell'errore?).

 

 

The Expanse: A Telltale Series in definitiva ha un suo carisma accattivante, non solo grazie alla sua protagonista, ma anche grazie alla crudezza del suo universo (non si scherza qui, tra turpiloquio e violenza), e all'elegante cura audiovisiva con la quale è realizzato, come spiego più in basso. Come solenne ritorno ufficiale del marchio Telltale tuttavia non è molto forte: non riesce a essere del tutto indipendente a livello emotivo dal suo materiale d'origine (The Wolf Among Us e The Walking Dead per esempio ci riuscivano), e pur narrativamente funzionale è angusto rispetto al grande respiro della serie tv. A maggio Star Trek: Resurgence dei Dramatic Labs di Kevin Bruner, realizzato da un effettivo personale di ex-Telltale ma senza quel marchio, si è dimostrato sì inferiore nell'allestimento, ma a parer mio superiore nella sostanza e nella lunghezza, doppia.

 

 

GRAFICA

Per una produzione più che indie ma non tripla-A, diciamo AA, avrei già giudicato la resa visiva di The Expanse: A Telltale Series molto convincente, ma se pensiamo alla sua promozione come "ritorno della Telltale" siamo su un altro pianeta, in senso positivo. Ho sempre sostenuto che l'originale Telltale avesse artisti di rilievo, in grado con la loro creatività di impostare direzioni artistiche che scavalcavano i limiti del vecchio Telltale Tool, l'engine proprietario che usavano, aggiornato negli anni ma via via più appesantito. In questo caso i Deck Nine, che già avevano imparato a usare l'Unreal Engine al meglio con True Colors, hanno associato la stessa forma mentis a una solidità tecnica imparagonabile. Ho trovato il lavoro coordinato da Emerson Oaks e Anthony Jones praticamente perfetto: il più possibile fotorealistico per il budget a disposizione, ma con un personale margine di stilizzazione caricaturale, accennata ma importante, nella modellazione dei personaggi.

 

 

Alistair Ebinger si è occupato di coordinare la regia visiva delle sequenze, che unita a una fotografia fortemente contrastata, con dominanti di colore potenti e ombre nette, crea l'atmosfera soffocante necessaria alla narrazione: in maniera trasparente fino a un certo punto, facendosi anche notare e contemplare quanto basta.
In realtà non si dovrebbe parlare semplicemente di "animazioni", perché gli artisti diretti da Martha Murrie hanno costruito sul materiale in perfomance capture diretto in studio da Zachary Andrews: i movimenti di massima colti dai sensori sugli attori e le attrici, nel corpo come nel viso, sono stati corretti o potenziati manualmente, in modo tale da unire il meglio dei due mondi, istinto di recitazione e meditate correzioni in post-produzione. La grafica di The Expanse: A Telltale Series funziona benissimo, meglio di quanto abbiano mai fatto da questo punto di vista le produzioni storiche Telltale.

 

 

MUSICHE E SONORO

Forse più che altro per una questione simbolica, il gioco ospita una canzone originale del grande Jared Emerson-Johnson, "Shipping Out", quasi l'LCG sapesse che riavviare il marchio "Telltale" senza Jared poteva portare sfortuna! Lo capisco. La colonna sonora vera e propria comunque è scritta, in modo onesto e per le mie orecchie solo funzionale, dal compositore Jeff Kurtenacker, che si era occupato del MMORPG WildStar (2014). Naturalmente, il menu ospita il tema musicale epico di Clinton Shorter.
Il pezzo forte dell'audio di The Expanse: A Telltale Series, a parte il complesso sound design, sono le esibizioni di attori e attrici: parlo volutamente di "esibizioni" e non semplicemente di doppiaggio, perché come spiegavo il cast ha letteralmente recitato le scene, anche col corpo, tramite performance capture.

 

 

Il coinvolgimento di Cara Gee, interprete di Camina nella serie tv, ha portato all'operazione non solo quindi il suo bizzarro durissimo accento, ma anche la sua postura (Cara si è divertita poi parecchio a guardarsi in "versione videoludica"!). Alcuni cammeo dalla serie, essenzialmente vocali ma che non rivelo causa spoiler, sono stati eseguiti dagli attori originali, con l'eccezione del personaggio di Anderson Dawes: evidentemente Jared Harris non era disponibile per ragioni di impegni o costi, ed è stato sostituito dallo stesso capo-progetto del gioco, Stephan Frost!
Curiosità: doppiaggio a parte, quando Cara Gee non era disponibile per una sessione di performance capture, i suoi movimenti sono stati eseguiti sul set da Erika Mori, già interprete per i Deck Nine di Alex Chen, protagonista di True Colors.

Revisione: 9/2023

 

 

NOTE TECNICHE SULLA PRIMA EDIZIONE
(Windows, PlayStation 4/5, Xbox One / Series X-S)

The Expanse è stato realizzato con l'Unreal Engine 4, per Windows (esclusiva temporale Epic Games Store, dal 20 novembre anche su Steam e dal 9 febbraio 2024 anche su GOG senza DRM), Playstation 4/5 e Xbox One e Series X/S. Gli episodi sono stati pubblicati in digitale, sottotitolati anche in italiano, ogni quindici giorni a partire dal 27 luglio 2023, con l'ultimo uscito il 21 settembre, con la puntata extra Archangel giunta a inizio novembre. Su Windows come requisiti hardware si parla di almeno un i5 sui 3Ghz, W10 64Bit con DirectX 11, 6Gb RAM (meglio 8), scheda grafica GDDR5 minimo, da almeno 2Gb (meglio 6). Ho trovato la performance tecnica dell'esperienza irrepresensibile: sul mio i7 con GeForce 2070 da 8Gb, con 32Gb di RAM, la fluidità a refresh adattivo, a 1440p di risoluzione, è sempre stata granitica, nonostante abbia installato il gioco su un vecchio hard disk tradizionale non SSD. Alcuni utenti hanno nel primo periodo lamentato bug come achievement che non venivano sbloccati sull'EGS, oppure su console episodi in teoria disponibili ma che non risultavano nel menu e non potevano essere scaricati o avviati. Questi problemi dovrebbero essere stati risolti per tutti, in seguito agli aggiornamenti apportati al codice nel corso dei due mesi di uscite.

 

 

Credits (Windows, Playstation 4/5,
Xbox One / Series X-S)

Direzione del progetto: Stephan Frost
Sceneggiatura: Jonathan Zimmerman (sup.), Andy Auseon, Iris Dauterman, Stephan Frost
Game Design: Christopher Sica (sup.), David Broughton, Bethany Martin (gameplay), Travis Koleski, Alex Morton (level design)
Produzione: CK Kindregan, Jessica Valdez, Sarah Kent
Direzione artistica: Emerson Oaks, Anthony Jones
Ideazione grafica: Emerson Oaks, Anthony Jones, Kory Hubbell, Sathish Kumar
Capo grafico ambienti: Tommy Smampinato
Direzione della modellazione e grafica personaggi: Steven Ekholm, Ryan John Keates
Responsabili della performance capture: Zachary Andrews (regia), Garrett Thompson (implementazione)
Servizi esterni di performance capture: House of Moves, Animation Vertigo
Direzione dell'animazione: Martha Murrie
Supervisione della regia visiva: Alistair Ebinger
Direzione della programmazione: Thomas Marnell
Musiche: Jeff Kurtenacker, con il tema di Clinton Shorter
Canzone "Shipping Out" di Jared Emerson-Johnson
Sound design: Greg Meader, Juan Porras
Cast: Cara Gee (Camina), Isabel Chavez (Maya), Jeffrey Roark (Cox), Jihad Milhem (Arlen), Omid Dastan Harrison (Rayen), Lilli Hokama (Khan), Lavour Addison (Virgil)
Testing: David Algeo (sup.), GLOC SA

Scelte [SPOILER!!!]

Episodio 1
Sin dall'inizio della prima run, ho pensato che la mia Camina dovesse essere decisa com'è sempre stata nella serie, ma anche superiore alle bassezze, per guadagnare rispetto. Non ho rifiutato di bere insieme a Cox (col 67% dei giocatori), col 54% mi sono trattenuta dal mandare a quel paese le cafonate di Kahn, col 67% ho interrotto il bullismo di Arlen su Rayen e col 43% ho stoicamente resistito all'idea di tirare un pugno al primo. Nessuna sorpresa che mi sia trovato col 99% che ha sconfitto Maya nella lotta-gioco: sbagliare quei quick time event è davvero impossibile (alla seconda run ho incrociato le braccia di proposito, giusto per curiosità).
Anche per ragioni di hotspot non visti, cosa che può accadere durante l'esplorazione, al primo giro io e un altro 41% di utenti non avevamo notato l'esplosivo tra i relitti, quindi Maya non ci aveva preso in giro. Avevo invece deliberatamente scelto (col 32%) di non parlare con Khan alla radio del suo rapporto con i pirati, intuendo che la cosa la turbasse.

 

 

Sarebbe stato ovvio salvare Rayen lasciando andare il cargo che gli schiacciava la gamba, ma ho fatto un ragionamento diverso: concepivo già Camina come capitano e ho pensato al collettivo invece che al singolo, puntando pure sulla tecnologia di arti artificiali in questo futuro remoto. Insomma, per farla breve, col 31% ho sacrificato la gamba di Rayen! In fondo ricordavo una scena analoga di The Dig...
Nella rissa dopo il "tentativo" di Cox, col 27% ho imposto a Virgil di limitarsi a fare il suo lavoro senza scusarsi per il caos (avevo appena scoperto che mi aveva mentito sul suo passato, dopotutto).
Finale spietatissimo: per me c'era qualcosa di profondamente disturbante in Cox, e aveva pur sempre cercato di ammazzarmi. Ergo... col 34% di giocatori non mi sono fatto ingannare e l'ho giustiziato.

 

 

Episodio 2
Nell'episodio precedente avevo trovato il cristallo che mi aveva chiesto Virgil, quindi l'operazione su Khan per me e il 54% dei giocatori ne ha beneficiato. Col 18% ho cinicamente ammesso in radio con Arlen e Rayen che non mi fidavo del tutto di Virgil. Col 61% mi sono divertito invece ad ascoltare tutte le disavventure di Maya con Khan durante il burrascoso intervento chirurgico! Grazie al sigaro ritrovato, col 75% ho finalmente saputo da Khan cosa le avesse mai fatto detestare così tanto i pirati... ma alla prima run non avevo trovato i quasi-introvabili farmaci per Arlen: l'hotspot era nascosto troppo bene, visto che il 77% di noi ha fallito questa sidequest. Era assai più facile invece trovare i funghi (80%) per Virgil, cogliendo l'occasione col 49% per parlare con lui del suo passato.
Riguardo alla relazione con Maya, ho mostrato giocosamente una certa altezzosità cinturiana, rifiutandomi col 66% di ascoltare la sua musica marziana. Ma la carne è debole, e con l'88% ho trascorso la notte con lei.

Episodio 3
Proprio in virtù dell'avviata relazione con Maya, insieme al 66% in missione ho parlato con lei della notte d'amore, e con l'84% le ho detto che sarebbe stato un onore averla al mio fianco per il futuro della Cintura. Come ho spiegato però non ho avuto chance di vendicarmi di lei per lo scherzo che non avevo "attivato" nell'episodio 1. Di fronte al mausoleo ho preferito mostrarmi "inorridita" (47%) e ho spiegato a Maya che i Cinturiani non mentono mai a se stessi (47%: strana scelta di dialogo filosofica).
Contrariamente a quello che pensavo fino alla seconda run, è possibile evitare che Maya muoia: l'importante è non fidarsi di Rayen nel confronto con Arlen, attaccandolo direttamente (non posso però escludere che pesi il legame con la ragazza, perché al secondo giro non ho passato la notte con lei).

Episodio 4
Nel delirio di Camina che si confronta "mentalmente" con Dawes, col 59% l'ho definito un "fantasma del passato" (forse perché anche nella serie di fatto per lei lo è): col 71% ho inoltre intimato alla voce di zittirsi, e col 52% gli ho dato dell'ipocrita. Col 92% dei giocatori non ho avuto difficoltà a superare i droni (la prova analoga dell'episodio 2 era più difficile, in fondo).

 

 

Sulla nave dei pirati, nonostante il momento fanservice dell'incontro con Julie Mao, con un assai esiguo 5% degli utenti ho preferito non ammettere con lei la mia identità. Nel bel confronto con Toussaint ho rivendicato il mio amore per Maya: il 75% di noi l'ha fatto.

Episodio 5
Questo episodio è estremamente modulare: il suo svolgimento dipende molto dalle scelte compiute in quelli precedenti, e anche in alcune molto scottanti nella puntata stessa. Era veramente dura non salvare Rayen da Tor: con l'85% l'ho risparmiato (alla seconda run gli ho schiacciato la testa, ed è stato davvero disgustoso). Non mi ero mai mostrata tenera con Virgil e non l'ho fatto nemmeno quando era in preda al panico, dopo la sua rivelazione sulla stazione Anderson: con il 3% l'ho lasciato cuocere nel suo brodo e col 16% non ho provato nemmeno a calmarlo. Anche per questa ragione Virgil non ha chiesto mai il perdono a me e al 42% di noi. Forse ero in modalità vendetta generale, temo.
Col 19% ho eliminato Tor di persona, aiutando (86%) Khan a superare i fantasmi del passato con un'operazione congiunta irreprensibile: che squadra! E per il 54% di noi Khan è anche sopravvissuta allo scontro. In entrambe le mie run è stata Touissant a eliminare Arlen (79%). Col 60% ho detto alla piratessa che volevo rimanere in vita per onorare Maya (più che altro le rimanenti opzioni mi sembravano un po' da megalomane). Insieme al 27% dei giocatori ho affrontato lo scontro con i pirati con un'arma.
Al termine della mia prima run quindi Rayen, Khan e Virgil sono sopravvissuti, mentre Maya, Cox e Arlen sono morti. Alla mia seconda run invece ho ucciso sia Rayen sia Arlen, ma ho anche eliminato involontariamente Khan. Maya era ancora viva, paradossalmente con quel furbacchione di Cox, da me risparmiato al secondo giro. A quanto ho capito, è possibile concludere il gioco in altre maniere, mantenendo in vita il maggior numero di persone possibile... o effettuando una vera tabula rasa!!!

Archangel (OCCHIO AGLI SPOILER)
L'episodio extra Archangel, pubblicato nel novembre 2023, non ha un legame con la storia principale. Ne condivide tuttavia il valore di prequel, questa volta incentrato su un altro personaggio iconico della serie, la vicesegretaria delle Nazioni Unite Chrisjen Avasarala, interpretata e doppiata anche qui dalla sua attrice originale Shohreh Aghdashloo. Un'emergenza la rinchiude "per la sua sicurezza" in un bunker sotterraneo, e Chrisjen comprende subito che si tratta di un complotto per estrometterla da una votazione importante, tagliandola fuori dal potere che conosce a menadito. Dovrà muovere le fila da dove si trova: difficile, ma non per lei.

 

 

Giuro che non volevo trattare così male Charanpal quando gli ho detto di "farsi dei test" (col 54% dei giocatori): non avevo capito che Chrisjen si sarebbe riferita a offensivi esami per le malattie veneree! Non è andata meglio dopo, quando da mamma mi sono raccomandata con lui di starla a sentire riguardo la sua fidanzata (28%): immagino che in entrambi i casi da appassionati della serie tv ricordassimo che Charanpal sarebbe morto di lì a breve, ma non mi piaceva uscire dal personaggio, con una dolcezza che non le riconosco. Sono affezionato alla carica brusca della nostra protagonista, quindi il mio primo approccio con l'ammiraglio Crusco è stato aggressivo (31%) e alla fine sono riuscito a convincerlo, ma senza prove (63%). Quasi per compensare questa brutalità, ho meditato e pregato ogni volta che ho potuto, come il 74% di noi, e ho assunto una posizione sempre difensiva nelle partite a scacchi con il marito di Chrisjen, in ogni turno (79%). Nel mondo di Expanse non fidarsi è sempre consigliabile, quindi ero certo che dietro all'interruzione di corrente ci fosse l'arrivista Mendez (46%). Non me la sono sentita però di infierire con la guardia nella stanza di sicurezza, rimanendo tranquilla (58%): era solo una pedina. Anche se il minigioco per trovare i voti mi è parso sin troppo semplice (facile rientrare nel 66% che l'ha centrato al primo colpo), l'ho comunque preferito alla riproposta dei soliti puzzle simil-enigmistici semplificati.