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Full Throttle Remastered

(2017, Double Fine Productions - Matt Hansen)

Remake di Full Throttle. Un prossimo futuro: tutti i mezzi sono a cuscinetto d'aria, tranne le moto. Bande motociclistiche popolano i deserti statunitensi: hanno propri capi, tradizioni e codice morale: non rispettano altro. L'unica eccezione è l'anziano imprenditore Malcolm Corley, fedele alla produzione di chopper in un'economia dei trasporti basata sui nuovi automezzi. Adrian Ripburger, il vicepresidente della Corley Motors, vuole sbarazzarsi del vecchio e incastra la banda dei Polecats con un'accusa di omicidio, che pende sul loro leader, Ben. Con l'aiuto della meccanica Maureen, quest'ultimo dovrà scagionarsi ed evitare che la Corley di un tempo sparisca per sempre.

Analisi

DESIGN / SCENEGGIATURA

Full Throttle Remastered è il terzo remaster di un classico LucasArts da parte della Double Fine di Tim Schafer, quinto in generale se si contano anche The Secret of Monkey Island Special Edition e Monkey Island 2 Special Edition - LeChuck's Revenge della stessa Lucas. Riproposto nel 2017, Full Throttle ha un indubbio vantaggio rispetto agli altri titoli: il suo game design semplice, diretto, lineare, immediato, arricchito di sequenze action e minigiochi, è in teoria più adatto a un pubblico attuale di quanto non fosse adatto agli appassionati nel 1995, i quali però l'apprezzarono ugualmente in virtù di una freschezza d'approccio e una spettacolarità che all'epoca erano valori: oggi sono caratteristiche un po' temute dalla nostalgia e dalla difesa di un genere, avvertito debole e quindi da proteggere dalle intemperie degli esperimenti.

 

 

La difficoltà di Full Throttle rimane bassa e abbordabile, ma se fossi stato nell'executive producer Matt Hansen e in Tim avrei però colto l'occasione per limare non solo l'enigma di puro pixel hunting per entrare alla Corley Motors, com'è stato fatto, ma anche la micidiale e rintronante scena del destruction derby, dal game design piuttosto frustrante. Credo che oggi pochissimi riterrebbero Full Throttle un classico alla stregua degli altri titoli lucasiani rimasterizzati negli ultimi anni: per questo si ritroverà a essere giudicato oggi al netto della tecnica un tempo eccezionale ma oggi invecchiata (anche se tirata a lucido in quest'occasione). A metà strada tra le avventure grafiche punta & clicca tradizionali e gli esperimenti dei Telltale, il gioco è sempre una preziosa occasione per capire come si possa confezionare un genere tradizionalmente statico come l'adventure in una veste il più possibile dinamica, senza per questo ridurre l'interazione ai minimi termini.
Diversamente da quanto accaduto per le remaster di Grim Fandango e Day of the Tentacle, la Double Fine non ha operato cambiamenti sensibili all'interfaccia: già impostato per la grafica a tutto schermo con il suo bel menu dei comandi a scomparsa, ma sempre in contesto punta & clicca senza concessioni al controllo diretto (o quasi, perché le sezioni in moto possono sempre essere controllate via mouse), Full Throttle non ha richiesto modifiche in tal senso. L'unica concessione è l'opzione per disattivare la pressione continuata dei tasti del mouse per interagire con gli hotspot, soluzione pensata probabilmente in funzione di un più snello adattamento per il mercato mobile e il touchscreen. Molto ben accolta la modalità jukebox nel menu, per ascoltare in qualsiasi momento le musiche e i commenti audio, slegati dalla partita.

 

 

A proposito: come da tradizione c'è un commento audio di Tim, accompagnato da Clint Bajakian in qualità di sound designer originale, Peter McConnell per le musiche orchestrali, la producer originale Casey Donahue Ackley, il capo-animatore e designer dei personaggi Larry Ahern e Stephen Shaw, che fu capoprogrammatore nel 1995. Se possibile, è ancora più stringato di quello registrato per la Day of the Tentacle Remastered, a causa della brevità intrinseca del gioco, anche se una o due chicche non mancano di strappare il sorriso al vero lucasdelirante: oltre ai ragionamenti sulle ispirazioni e sulle scelte creative, alcuni aneddoti sulla produzione, che stabilì nuovi record di complessità e budget, hanno un loro valore storico.
Veder comparire su Steam nel 2017 Full Throttle in alta definizione è insomma un piccolo tilt percettivo, che amplifica lo status tutto particolare del primo assolo di Tim Schafer: antico e moderno allo stesso tempo, sgangherato in alcuni momenti e geniale in altri, ha maggiori chance rispetto ad altri titoli più classici di essere valutato per quello che è, e meno per il rimpianto che circonda come un'aura lavori più intoccabili come i Monkey Island di Ron Gilbert.

 

 

GRAFICA

Full Throttle Remastered è il più corposo lavoro mai svolto dalla Double Fine su una riedizione, ma ciò non significa che sia anche il migliore. Rispetto al Grim Fandango Remastered, la bassissima risoluzione dell'originale (320x200) obbigava a ridisegnare integralmente la grafica in HD, inclusi i modelli e le animazioni in 3D precalcolato. Quest'ultimo tipo di asset era rimasto com'era per Grim, in assenza dei file originali e forte di una risoluzione appena più decente di 640x480. Se quel lavoro incompleto su Grim fece storcere il naso, a maggior ragione qui bisognava rifare tutto. Full Throttle finiva quindi per combinare insieme la necessità di un ripasso totale in HD della grafica, come accaduto per Day of the Tentacle, a un trattamento dei filmati e all'allungamento di tutte le schermate per il widescreen 16:9. Una mole di lavoro notevole, che si è deciso di dividere tra la Double Fine stessa (più concentrata sul ricreare i modelli 3D dei veicoli) e gli studi Shiny Shoe (già collaboratori per gli altri remaster), Super Genius (vecchie conoscenze di Broken Age), Studio Yotta e Lakshya Digital.

 

 

Tante mani per pubblicare il progetto entro i termini del contratto con la Disney/Lucasfilm. Forse troppe mani: il risultato di Day of the Tentacle mi era sembrato più compatto e coerente, mentre qui un'occhiata approfondita denuncia più spesso il passo più lungo della gamba, dato il budget. Anche se, passando dalla vecchia alla nuova grafica con F1, l'impatto è apprezzabile, ci sono diverse sbavature, minime e non, e qualche fondale sembra essere rimasto allo stadio preliminare con un semplice filtro applicato, prima dell'ultima completa passata di vero ricalco. La palette di colori è inoltre preservata per le scene in notturna, ma mi sembra un po' troppo calda e luminosa nelle scene in esterni, se confrontata con l'originale: non è un glitch, è una scelta artistica che non mi ha convinto, così non mi ha convinto la grafica dei nuovi menu, dallo stile solare e incerto. Ho gradito invece moltissimo lo scrolling fluido a 60fps, che migliora sul serio il sapore cinematografico dell'esperienza.

 

 

MUSICHE E SONORO

Di certo un appassionato di musica contesterà che le musiche di Peter McConnell non sono state tutte rimasterizzate live (anche se Peter teneva a registrare live le parti in slide guitar). A mio parere tuttavia l'aspetto sonoro è il più riuscito del Full Throttle Remastered. L'originale fu la prima avventura lucasiana a usare audio integralmente digitalizzato e non sintetizzato, accontentandosi perciò nel 1995 di un campionamento di bassa qualità. Dimentichiamo tutto questo nella remaster, che ricampiona canzoni, effetti e doppiaggio restituendo le mitiche tracce dei The Gone Jackals in tutta la loro nitidezza. Unico problema è che, come per Grim, il restauro ha coperto solo le voci inglesi ma non quelle dei doppiaggi stranieri, inclusi ma in qualità antica, che stride con la pulizia del resto del sonoro. È comunque sempre possibile disattivare l'audio rimasterizzato, che combinato con la grafica originale (attivata premendo F1) permette di rivivere Full Throttle praticamente com'era.

Revisione: 1/2022

 

 

NOTE TECNICHE SULLA PRIMA EDIZIONE (Windows, Playstation 4, PS Vita)

È stato ancora una volta Oliver Franzke a fornire i suoi servigi al trattamento dello SCUMM, qui reso più complesso dalla combinazione col sistema INSANE di Vince Lee, usato nell'originale per leggere i filmati in streaming dal cd-rom. Oliver ne è uscito discretamente bene con la collaborazione della Shiny Shoe, però non si è mai risolto uno spiacevole bug che impedisce la chiusura di alcune code audio in certe sequenze, troncandole in malo modo. Per il resto mi ha stupito come il gioco gestisca in tempo reale lo streaming dei video vecchi e nuovi in parallelo: avevo i miei dubbi che l'acrobazia riuscisse a essere precisa, ma a parte quel bug mi sembra che lo scambio tra le due versioni, caratteristica amata in queste riproposte, sia sopravvissuto a un progetto tecnicamente piuttosto complesso.

 

 

Forse il mouse è più lento a recepire i comandi durante le sequenze d'azione, ma abbassare la qualità del rendering dovrebbe aiutare (c'è comunque sempre una sproporzione tra velocità degli attacchi e velocità massima delle proprie cliccate, suggerisco semplicemente di andare più lenti come ho fatto io). Full Throttle Remastered è meno leggero di Day of the Tentacle Remastered: nonostante i requisiti parlino di 2.4Ghz, Core Duo, 4Gb di RAM e OpenGl 3.3 generico, nel 2017 avrei consigliato almeno un i3, 8Gb e una scheda GDDR5 per la massima fluidità. L'edizione Windows multilingua è uscita nell'aprile 2017 su Steam o senza DRM su Good Old Games, a ridosso delle edizioni Playstation 4 e PS Vita, in cross-buy e cross-play.
Per chi volesse avere la possibilità di avviare l'originale Full Throttle in modo liscio tramite ScummVM, ho preparato un txt con le istruzioni necessarie a estrarre i file della prima versione.

 

 

Credits (Windows, Playstation 4, PS Vita)

Executive producer: Matt Hansen
Capo-programmatore: Oliver Franzke
Grafica: Say Oh, Emily Johnstone
Nuovi modelli 3D: Nick Maksim, Paul Moya, Jared Mills
Lavorazione animazioni: Raymond Crook, Miyuki Richardson, Chris Lam
Nuove orchestrazioni: Peter McConnell
Sound design: Camden Stoddard (sup.), Paul O'Rourke, Steven Green
Servizi esterni di programmazione e grafica: Shiny Shoe
Servizi esterni di grafica: SuperGenius, Lakshya Digital
Servizi esterni di animazione: Yotta LLC
Il 95% del gioco è identico all'originale, quindi per il resto del team valgono i credits dell'epoca

 

 

Altre edizioni e porting

Macintosh (2017)
Questa volta la Double Fine ha deciso di scaglionare le uscite, quindi l'edizione Mac è arrivata qualche settimana dopo, nel giugno 2017. Richiede OSX 10.10, CPU Core 2 Duo 2.4Ghz, 4GB RAM, scheda grafica GTX260 / HD4870 compatibile OpenGL 3.3. La si trova in multilingua sempre su Steam o senza DRM su Good Old Games (dove non è indicata per una svista, ma l'acquisto delle versioni Windows/Linux la sblocca comunque).

iOS (2017)
All'inizio del luglio 2017 giunge sull'Apple Store la versione mobile multilingua di Full Throttle Remastered. L'interfaccia viene richiamata con una pressione lunga sul touchscreen, mentre bisogna scorrere il dito sullo schermo per evidenziare gli hotspot. Secondo alcuni recensori, si perde d'immediatezza rispetto all'uso del mouse, ma era inevitabile.

Linux (2017)
A fine luglio 2017 è arrivato il porting Linux, che come requisiti hardware minimi prevede Ubuntu 16.04, CPU Core 2 Duo 2.4 GHz o AMD Athlon X2 2.8 GHz, 4Gb RAM, scheda grafica GeForce GTX 260 oppure ATI Radeon 4870 HD / Intel HD 4000, compatibile OpenGL 3.3. Anche in italiano su Steam o Good Old Games.

Scatolato Limited Run Games (2022)
Dal 7 ottobre al 20 novembre 2022 Limited Run Games ha messo in preordine varie edizioni da collezione a tiratura limitata di questo Full Throttle Remastered. Sono state previste versioni Windows (solo scatolata) e PS4 / Xbox One (in case o scatolate). A parte il gioco su pennetta USB personalizzata per Windows, ci sono la colonna sonora su cd, un poster a doppia faccia, una bandana, toppe e un foglio con tatuaggi.